Da domani Stefano Secchi non sarà più il direttore generale di Moschino. A comunicarlo è una nota diramata da Aeffe, gruppo romagnolo cui fa capo la maison che la settimana scorsa ha annunciato anche l’addio a Jeremy Scott, da dieci anni alla direzione creativa del brand. Secchi era stato nominato direttore generale nel 2019.
“La società – si legge nella nota – comunica che a seguito di un confronto sulla visione strategica del brand Moschino, il dott. Stefano Secchi, direttore generale, e la controllata Moschino Spa hanno convenuto di porre consensualmente fine al rapporto di lavoro in essere con effetto 31 marzo 2023″.
“Ringrazio il dott. Secchi per il lavoro prestato fino ad oggi; gli auguriamo il miglior successo nel prosieguo della sua carriera lavorativa”, ha dichiarato Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe e Moschino.
“Ci tengo a ringraziare Massimo Ferretti – ha aggiunto Secchi – per l’opportunità che ho avuto di guidare questo splendido marchio negli ultimi quattro anni; nonostante la pandemia e le circostanze economiche avverse, siamo riusciti a realizzare importanti progetti strategici per il brand”.
La continuità gestionale e operativa del brand sarà affidata, nell’ambito dell’attuale consiglio di amministrazione, al consigliere Goffredo Palmerini, che ricopre già ruoli direzionali in diverse società italiane ed estere del gruppo.
Prima di approdare in Moschino, Secchi ha ricoperto per tre anni il ruolo di direttore commerciale di Etro, dopo aver trascorso un triennio in Versace, di cui era diventato global wholesale director nel 2015. Secchi ha iniziato la sua carriera nel gruppo Giorgio Armani, dove ha assunto cariche con responsabilità crescenti nell’arco di otto anni, fino ad assumere l’incarico di group strategic marketing manager nel 2011.
Domani lascerà Aeffe anche Michelle Stein, presidente della divisione statunitense del gruppo italiano da 40 anni. Wwd riporta che la manager si dedicherà alle consulenze di breve termine oltre a nuove opportunità professionali. Stein ha aperto il primo ufficio e showroom di Aeffe negli Stati Uniti nel 1983 e si è affermato nel riconoscere stilisti europei promettenti, introducendoli nel mercato statunitense e guidandone la crescita. Come presidente di Aeffe Usa, ha costruito un’organizzazione su vasta scala responsabile delle vendite, del marketing, delle pubbliche relazioni e della distribuzione. Stein sarà sostituita da Khoa Nguyen come presidente di Aeffe Usa, già senior vice president della divisione statunitense, a partire da sabato. La nomina di Nguyen, comunica l’azienda, fa parte di un piano di successione che Stein ha sviluppato, in accordo con Massimo Ferretti, negli ultimi 4 anni.
“Siamo felici di promuovere Khoa a presidente di Aeffe Usa. Sono sicuro che utilizzerà tutta l’esperienza maturata in questi anni per gestire con successo la nostra divisione commerciale americana – ha detto Ferretti -. Allo stesso tempo ci tengo a ringraziare personalmente Michelle Stein per l’eccezionale lavoro che ha svolto negli ultimi 40 anni. Il suo carisma, insieme alla sua conoscenza del settore del fashion retail, ha sicuramente contribuito al successo della nostra azienda negli Stati Uniti”.
Parallelamente Aeffe ha comunicato che sono stati approvati e conseguentemente depositati presso il Registro Imprese di Rimini il progetto di fusione per incorporazione in Aeffe della controllata al 100% Moschino e il progetto di fusione per incorporazione in Aeffe della controllata al 100% Aeffe Retail. “Entrambe le operazioni si inquadrano nel processo di razionalizzazione e riorganizzazione societaria, già iniziato con il perfezionamento della fusione per incorporazione, nel 2022, della controllata Velmar, finalizzato ad una maggiore efficienza nella gestione delle attività del gruppo e del loro coordinamento, attraverso la riduzione dei livelli decisionali e la razionalizzazione delle sinergie del gruppo stesso e il conseguente risparmio dei costi relativi alla gestione societaria, contabile, fiscale ed amministrativa delle suddette società controllate”, spiega la nota.
Nel luglio del 2021 Aeffe aveva preso il controllo totale di Moschino rilevando da Sinv Holding, Sinv Real Estate e Sinv Lab il 30% delle azioni della società Moschino, arrivando così a possederne l’intero capitale. In seguito Aeffe aveva varato la gestione integrata di tutte le licenze abbigliamento di Moschino concludendo un accordo con Sinv per rilevare anticipatamente la licenza di produzione e commercializzazione delle collezioni abbigliamento donna Love Moschino. Da giugno 2022 il marchio gestisce autonomamente i propri negozi in Cina subentrando nella gestione dei negozi a insegna Moschino prima gestiti nella Mainland Cina da Scienward Fashion and Luxury, gruppo specializzato nella distribuzione di brand del lusso nel mercato cinese che da oltre dieci anni collaborava con la label italiana.
In apertura di seduta il titolo di Aeffe oggi ha segnato un progresso di oltre un punto percentuale. Il gruppo Aeffe ha chiuso il 2022 con una perdita d’esercizio pari a 9 milioni di euro, rispetto a un utile del 2021 pari a 12 milioni, che includeva benefici fiscali non ricorrenti per 9,5 milioni di euro. Il fatturato consolidato dell’azienda romagnola è stato pari a 352 milioni di euro, in crescita dell’8,4% a tassi di cambio correnti (+7,7% a tassi di cambio costanti) rispetto ai 324,6 milioni dell’esercizio precedente. Nel 2019 i ricavi ammontavano a 351,4 milioni di euro. Tutti i marchi della società hanno registrato vendite in aumento, Alberta Ferretti pari al 25,2 per cento, cui seguono Pollini (+18%), Moschino (+5,8%) e Philosophy di Lorenzo Serafini (+3,3 per cento).