Il Pnrr-piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato 150 milioni per l’implementazione della raccolta differenziata del tessile e l’implementazione della logistica e realizzazione di nuovi impianti per riciclo tessili. Lo riferisce MF Fashion che cita una dichiarazione di Laura D’Aprile, capo dipartimento sviluppo sostenibile del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica rilasciata in occasione dell’incontro tenutosi all’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma.
La misura va a confermare l’importanza strategica dell’asset del riciclo tessile tra gli temi che rientrano nell’ambito del Piano di resilienza. Già nei mesi scorsi i due distretti tessili di Prato e Biella, storicamente in vantaggio sul tema del riciclo tessile hanno beneficiato dei 20 milioni di euro stanziati dal Ministero dello Sviluppo economico. Prato, in particolare, con le sue più di 7mila aziende del settore e una lunga tradizione nel riciclo tessile, è prossima a inaugurare il primo textile hub grazie alle risorse del Pnrr.
Inoltre, anche a livello europeo il riciclo tessile è un tema caldo. A inizio mese a Bruxelles è stato presentato il progetto triennale RegioGreenTex, che riunisce 40 partner da 11 regioni di otto Paesi europei e 24 Pmi per aiutare le piccole realtà imprenditoriali a trasformare i rifiuti tessili. L’idea che muove il progetto è quella di fornire soluzioni concrete per le aziende della filiera dando vita a una vera e propria catena del valore per il riciclaggio dei tessuti e cogliendone le opportunità di mercato in vista degli obblighi della normativa europea del 2018 sulla raccolta differenziata dei rifiuti tessili.
Sempre in Europa, è stata presentata una settimana fa una proposta di legge per stringere le maglie attorno alle etichette a sfondo sostenibile. Le aziende che scelgano di fare delle dichiarazioni ‘green’ sui propri prodotti o servizi dovranno attenersi a una serie di norme minime su come elaborarle e comunicarle sul mercato.