Dopo quasi quattro anni di assenza dalla passerella, Victoria’s Secret trona a sfilare con una nuova versione dello storico show lanciato nel 1995. A dichiararlo, durante un confronto con gli analisti, è stato Timothy Johnson, CFO del marchio americano, svelando che l’evento si terrà entro la fine dell’anno.
Nonostante non siano stati ancora resi noti i cambiamenti che verranno apportati al format, la sfilata potrebbe rientrare nel piano di rilancio del brand, che già da cinque anni ha vissuto un andamento traballante, tra forti critiche e vendite in sofferenza. A partire dal 2018 furono proprio le sue sfilate a cadere nella gogna mediatica, accusate di sessualizzare eccessivamente i corpi delle modelle in passerella e di rappresentare un ideale di bellezza estremamente lontano dalla realtà e dalle proprie consumatrici, oltre che ‘promotore’ di disturbi alimentari come l’anoressia.
Ad infliggere un ulteriore ‘colpo mediatico’ al brand, nel giugno dello scorso anno, era stata la cantante Jax con la sua canzone ‘Victoria’s Secret’. Una critica, diventata virale in America, ai messaggi poco inclusivi delle passate stagioni del marchio, che riassumeva le problematiche relative alla label e citava “I know Victoria’s secret, she was made up by a dude” (Conosco ‘il segreto di Vittoria’, è stata creata da un uomo). Una provocazione alla quale la label aveva risposto tempestivamente tramite un post Instagram, dichiarando: “Non è un segreto. Abbiamo commesso degli errori. Stiamo ascoltando, imparando e cambiando”.
Lo show di Victoria’s Secret era trasmesso in prima serata negli Stati Uniti e rappresentava un evento esclusivo con performance di artisti internazionali ed effetti speciali, che ha portato al successo top model del calibro di Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Heidi Klum, Miranda Kerr e Tyra Banks. Nell’attesa di sapere quali novità verranno introdotte per la prossima edizione, già molte celebrity hanno espresso sui social le proprie perplessità rispetto al ritorno in passerella: la cantante statunitense Lizzo, tramite il proprio account Twitter, ha commentato: “Questa è una vittoria per l’inclusività in nome dell’inclusività. Ma se i brand iniziano a farlo solo perché hanno ricevuto un contraccolpo, cosa succede quando i ‘trend’ cambiano di nuovo? I CEO di queste aziende danno veramente valore all’inclusività? O danno peso solo al denaro?”
Nelle ultime stagioni però la label ha lavorato molto per ‘modernizzarsi’ e per distaccarsi da un passato turbolento. Già nel 2019, anche se con notevole ritardo rispetto ad altri brand, il marchio di lingerie arruolò per la prima volta una modella plus size, Ali Tate Cutler. Mentre è dello scorso aprile la notizia del lancio, da parte dell’ex gruppo proprietario della label (L Brands), di Happy Nation, un etichetta di underwear, abbigliamento e beauty per i teenager e preadolescenti dagli 8 ai 13 anni, improntato all’inclusività ed è pensato in ottica gender fluid.
Nel 2022, le vendite complessive di Victoria’s Secret sono arrivate a 6,3 miliardi di dollari, segnando un calo pari al 6,5 per cento. I profitti, invece, sono diminuiti del 46% a 348 milioni di dollari, rispetto ai 646 milioni del 2021.