Spente le sue prime 100 candeline, Clerici Tessuto torna sulle scene di Milano Unica. In occasione della 36esima edizione del salone dedicato al tessile e accessori alto di gamma l’azienda tessile comasca porta in fiera collezioni uomo e donna pensati in ottica ‘gender fluid’ e che spaziano dall’alta moda al prêt-à-porter.
Se il 2021 si era chiuso a quota 51 milioni di euro e una crescita dei ricavi su base annua del 22%, il fiscal year in corso punta a confermare un incremento double digit. Nonostante le criticità della congiuntura macroeconomica che fa da sfondo al 2022-2023, l’AD Stefano Bernasconi ribadisce a la stima delineata qualche mese fa, in occasione del centenario dell’azienda, prevedendo di chiudere l’esercizio con un fatturato compreso tra i 60 e i 65 milioni di euro. Sempre più vicini, inoltre, i valori pre-pandemia, aggiunge il manager.
Restano le ombre dei rincari e della crisi energetica e logistica che ha sfidato l’intera supply chain. “Ovviamente – spiega l’AD – sono fattori che hanno modificato in maniera sostanziale le nostre strutture di costo e penalizzato la redditività. Per quanto riguarda la ‘disruption’ della supply chain, invece, gli impatti sono stati ridotti perché siamo riusciti a mantenere una buona copertura delle materie prime”.
Prosegue: “Maggiori problematiche, invece, sul fronte delle trasformazioni che eseguiamo presso la nostra rete perché all’interno della catena del valore l’impatto della crisi energetica ha portato a dei disservizi”.
Per quanto riguarda il 2023, all’orizzonte si intravede un miglioramento sul versante supply chain ma si attendono le previsioni, ancora in divenire, del mercato, mette in guardia Bernasconi. Aggiungendo che i risultati della raccolta ordini di queste settimane contribuiscono a infondere un, sebbene cauto, ottimismo.
Al centro della strategia di crescita di Clerici Tessuto anche il tema della formazione, coronato dalla nascita di un’Academy interna che “contribuisca ulteriormente al mantenimento e allo sviluppo delle competenze della industry e del distretto dando nel contempo ai giovani la possibilità di avere una formazione specifica e una panoramica dei ruoli possibili all’interno di un’azienda come la nostra”.
Prende così il via il progetto formativo pilota in partnership con l’istituto superiore Starting Work, realtà che si pone l’obiettivo di fornire competenze mirate che preparino i giovani al mondo del lavoro.
Le due realtà si sono alleate per avviare insieme un corso che, al suo completamento, fornirà ai primi sei studenti selezionati per il progetto un diploma di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) in “Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy” in apprendistato di primo livello. Il percorso ed i contestuali rapporti lavorativi di apprendistato hanno preso avvio il 16 gennaio e termineranno il 14 luglio con le verifiche finali delle competenze acquisite ad opera di commissioni d’esame costituite secondo le indicazioni della Regione.
“La formazione per noi è fondamentale – spiega Bernasconi -. Come per molte realtà made in Italy di questo settore il tema dei talenti e delle loro capacità creative è necessario al successo dell’azienda ed è un elemento chiave che si inserisce anche all’interno del nostro percorso di sostenibilità e ‘corporate social responsability'”.
Proprio sul fronte green l’azienda sottolinea il proprio impegno per migliorare il proprio impatto ambientale e sociale, come testimoniato dal bilancio di sostenibilità redatto per la prima volta lo scorso anno e prossimo a essere aggiornato con nuovi obiettivi, certificazioni e iniziative.