“Il nostro desiderio era tornare con un evento, giocare sul piano delle emozioni e così abbiamo fatto”. Con queste parole il CEO di Monnalisa Christian Simoni spiega a Pambianconews il motivo che ha spinto la maison del lusso a tornare a sfilare dopo due anni. Ieri pomeriggio il brand ha svelato la collezione autunno/inverno 2023-24 presso la Sala della Ronda, all’interno della Fortezza da Basso, durante la 96esima edizione di Pitti Bimbo (18-120 gennaio): oltre cento outfit ideati da Barbara Bertocci e Diletta Iacomoni, al timone creativo della maison che festeggia quest’anno i 55 anni di attività e la sua 90esima presenza all’interno della fiera fiorentina.
“Ad ottobre abbiamo contattato Pitti Immagine e ci siamo trovati allineati; nelle passate edizioni, a causa del Covid, abbiamo preferito evitare aggregazioni ma stavolta ci siamo sentiti liberi di allestire una sfilata”, ha dichiarato Simoni. Monnalisa ha scelto di non esporre le collezioni all’interno di uno stand: “Abbiamo ormai una distribuzione quasi esclusivamente, siamo presenti in 60 Paesi nel mondo e il rapporto con i clienti più importanti è già saldo. Essere presenti con uno stand non è più una scelta strategica ma abbiamo comunque voluto allestire un evento dal forte impatto emotivo dando un segnale forte al mercato. Oggi ci sono tanti marchi del lusso kidswear legati alle griffe adulto mentre noi specializzati di fascia alta siamo rimasti in pochi”.
Quotata sul mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, Monnalisa ha chiuso il primo semestre 2022 a quota 22,6 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Il segmento retail rappresenta il 35% delle vendite e ha visto un balzo del 34% grazie alla presenza di 51 boutique dirette tra full price e outlet. Dopo il recente restauro del flagship milanese di via Spiga, a breve anche quello di Beverly Hills verrà aggiornato e ci sarà una nuova apertura a Parigi nell’outlet McArthurGlen di Giverny. La distribuzione wholesale rappresenta il 59% mentre l’e-commerce il 7 per cento. Il mercato interno pesa per il 39%, quello europeo (Italia esclusa) il 28% mentre il resto del mondo il 33%, trainato da Russia, Stati Uniti, Middle East e Cina. “Tra i focus di quest’anno c’è la volontà di tornare in Giappone e Corea, Paesi con cui abbiamo interrotto i rapporti e dove credo sia necessario essere, stiamo lavorando per fare un accordo con il marketplace Rakuten“, ha spiegato il manager.
Dalla collezione autunno/inverno 2021 Monnalisa è licenziatario della collezione kidswear di Chiara Ferragni: “È la prima volta che lavoriamo con un brand esterno, la linea sta andando piuttosto bene in Italia e stiamo cercando di mettere a punto collezioni che siano meno legate al logo e più vicine a contenuti fashion. Crediamo abbia un grande potenziale, all’estero va introdotta con calma. Abbiamo sempre sviluppato solo Monnalisa ma ora abbiamo capacità e competenze per collaborare anche con altre realtà, selezionando però aziende che abbiano almeno un miliardo di euro di fatturato, solitamente nei grandi brand del lusso la quota childrenswear pesa tra i 3 e il 9% a seconda dei casi. Ci sentiamo pronti per nuove sfide senza dimenticare la centralità della collezione Monnalisa”, ha concluso Simoni.