Ieri una comunicazione di poche righe ha annunciato inaspettatamente la chiusura del marchio Raf Simons. “La collezione primavera/estate 2023 – si legge attraverso una nota condivisa sulla pagina Instagram della label dall’omonimo stilista – è la conclusione di un viaggio straordinario di 27 anni e la stagione finale del fashion brand Raf Simons. Mi mancano le parole per esprimere quanto sia fiero di tutto ciò che abbiamo realizzato. Sono grato all’incredibile supporto proveniente dal mio team, dai miei collaboratori, da stampa e buyer, dai miei amici e dalla famiglia, e dai nostri fan devoti e follower leali. Grazie per aver creduto nella nostra visione e per aver creduto in me. Guardare sempre in avanti, Raf”.
Lo stilista belga ha svelato la collezione primavera/estate 2023 con una sfilata co-ed il mese scorso nella capitale inglese durante Frienze London. Simons ha lanciato la sua label omonima nel 1995 continuando a seguirla anche mentre lavorava per le importanti maison di cui è stato direttore creativo: Jil Sander (2005-2012), Christian Dior(2012-2015) e Calvin Klein (2016-2018). Dal febbraio 2020 Simons è stato nominato co-direttore creativo di Prada e ad ottobre dello stesso anno aveva introdotto per la prima volta la collezione femminile Raf Simons. La sfilata d’esordio per il marchio italiano è stata trasmessa in formato digitale a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 nel settembre 2020. Oltre agli impegni con la propria label e la maison italiana lo stilista segue da anni vari progetti laterali tra cui la collaborazione con Fred Perry.
Simons è riuscito a costruire una fan base di acquirenti e collezionisti attratti dalla sua inconfondibile estetica, soventi alcuni pezzi delle sue prime collezioni raggiungo prezzi elevati all’interno dei siti di resell specializzati o durante le aste. Nel 2020, ha ristampato circa 100 pezzi dei suoi modelli distintivi nel corso degli anni, inclusa la collaborazione con lo stilista americano Sterling Ruby. Nato nella cittadine belga di Neerpelt, lo stilista si è successivamente trasferito a Genk dove si è laureato in design industriale e di arredamento nel 1991 optando poi per una carriera nella moda.
Tra i primi a commentare l’annuncio, manifestando la propria stima, i colleghi Marc Jacobs, Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta e Pierpaolo Piccioli, a timone creativo di Valentino.