“Burberry ha un’eredità straordinaria, un’eredità britannica unica e una piattaforma molto solida su cui costruire, come dimostrano i nostri risultati semestrali. Il nostro obiettivo, in questa fase successiva, sono la crescita e l’accelerazione. Abbiamo un piano chiaro per raggiungerle attraverso il marchio, il prodotto, la distribuzione e un designer di grande talento come Daniel Lee, supportato da un team appassionato. Sono fiducioso nella nostra capacità di raggiungere i nostri target a medio termine e realizzare il nostro potenziale come marchio moderno del lusso britannico”. Nelle parole di Jonathan Akeroyd, CEO di Burberry, ci sono le carte che la fashion house di Londra ha messo sul tavolo per arrivare ad un fatturato di 5 miliardi di sterline (circa 5,7 miliardi di euro) nei prossimi anni.
La “long-term ambition” è stata fissata dalla maison a margine della presentazioe dei risultati semestrali: Burberry ha chiuso le 26 settimane al 1° ottobre scorso, con ricavi in aumento da 1,21 a 1,34 miliardi di sterline e vendite retail (a parità di perimetro) che segnano un +5% (Q1: +1%; Q2: +11%), superando le aspettative del mercato. L’utile operativo rettificato è salito del 21% a 238 milioni di sterline. A frenare la performance delle vendite, a livello geografico, sono l’Asia-Pacific, che perde 4 punti percentuali, zavorrata, a sua volta, dalle chiusure nel mercato cinese, e le Americhe (-3 per cento). In positivo invece l’area Emea (+34 per cento).
La maison rafforzerà dunque il suo legame con la “Britishness” sotto la guida del nuovo direttore creativo. Burberry stima che il nuovo corso possa raddoppiare le vendite di pelletteria, calzature e abbigliamento femminile “nel medio termine”, e contemporaneamente spera di portare gli accessori a generare oltre il 50% del giro d’affari del gruppo. Quanto ai canali, l’azienda vuole raddoppiare i ricavi dell’e-commerce, portandoli a circa il 15% di tutta la domanda di vendita al dettaglio, e a “incrementare la densità delle vendite nei negozi” di oltre il 50%, portandola a 25mila sterline per metro quadro.
“Manteniamo la nostra guidance a breve termine per il FY24, pur essendo consapevoli del difficile contesto macro e del suo potenziale impatto sul commercio, in particolare per gli stop legati al Covid-19 nella Cina continentale e i rischi di recessione in Europa e nelle Americhe”, spiega il management di Burberry. “Abbiamo stabilito un nuovo medium-term target per aumentare le vendite a 4 miliardi di sterline, a cambi costanti, ipotizzando una crescita single digit elevata, con una leva operativa che garantisce una buona progressione dei margini”.
“Il nuovo piano strategico – riflette Bloomberg – arriva mentre le prospettive per l’economia globale si oscurano. Il mese scorso, l’inflazione nel Regno Unito ha raggiunto il livello più alto in oltre quattro decenni a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia”.
“Burberry – ha spiegato all’agenzia di stampa Luca Solca, analista di Bernstein – è uno dei marchi più gettonati dagli ‘aspirational consumers’ (ovvero, consumatori meno sicuri dal punto di vista finanziario, ma che aspirano a possedere marchi di lusso come mezzo per migliorare il proprio status, ndr). Questi ultimi sono molto più esposti all’inflazione dei prezzi dell’energia e degli alimenti, in quanto hanno una capacità di spesa discrezionale più limitata”.
Le azioni di Burberry mostravano un andamento tendenzialmente piatto in mattinata. In un anno il titolo ha guadagnato quasi 10 punti percentuali alla Borsa di Londra.