“Bernard Arnault è il mio nuovo Drake”. È quanto ha dichiarato Kanye West (in arte Ye) nel discorso che ha preceduto la sfilata del suo brand ieri sera a Parigi, in un momento già cult, iniziato ben con un’ora di ritardo, che ha visto presenziare il gotha della moda, dai più importanti fashion editor del settore ai designer suoi amici, per scoprire in anteprima una collezione a dir poco inaspettata e provocatoria.
La dichiarazione e la presunta ‘shade’ fanno certamente riferimento alle note controversie passate tra lui e il cantante canadese (i due si sono da sempre criticati), ma riaffermano anche il suo intento di voler allargare il progetto Yzy su scala globale, mirando a diventare un vero impero del fashion come quello costruito da Bernard Arnault, chairman e CEO di Lvmh.
Per questa collezione, denominata YZYSZN9, Ye ha ribadito il suo concetto di ‘democraticità della moda’, provando a ridefinire quelle che sarebbero per lui le silhouette del guardaroba moderno, e dichiarando a Vogue che il concept della sfilata erano in realtà proprio le persone: “Ci sono solo le persone. Provenienti dallo stesso pianeta. A volte, al liceo, sentiamo di non appartenere a nulla. E in una situazione come questa, abbiamo l’opportunità di riunirci per esprimere chi siamo”.
Quello che più ha destato scalpore, tralasciando per un attimo le dichiarazioni del cantante, è stata sicuramente la maglia nera da lui indossata, e poi presentata in passerella, con raffigurata la faccia di Papa Giovanni Paolo II e con scritto sul retro “White lives matter”. L’ennesimo stratagemma mediatico di Ye per far parlare di sé e per promuovere il suo brand, causando l’inevitabile rimbalzo di foto e video della sfilata su tutti i principali social network, con, in alcuni casi, critiche annesse.
Si intuisce però che nonostante i due recenti divorzi da Adidas e Gap, quest’ultimo ufficializzato nelle scorse settimane, Ye non abbia perso tempo e voglia di guardare al futuro, raccogliendo vicino a sé un entourage di persone che lo stimano (alla sfilata erano presenti da Anna Wintour, Hamish Bowles ai designer John Galliano, Demna Gvasalia, Riccardo Tisci e Matthew Williams in passerella) e che potrebbero potenzialmente sostenerlo presto nella riuscita finale del suo progetto, il debutto nel mondo retail. È noto infatti che lo già lo scorso luglio Kanye aveva fatto domanda di trademark in previsione dell’apertura di diversi negozi fisici al dettaglio sotto il nome di Yzysply.
Resta quindi da chiedersi cosa ci riserverà Ye per il futuro, se riuscirà a portare a termine il suo progetto ‘espansionistico’ nell’abbigliamento e se smetterà finalmente di essere, come da lui affermato a I-D Magazine dopo la sfilata, “the smartest person in the room”.