Ha preso il via ieri, 26 settembre, l’Opa di Diego Della Valle su Tod’s volta ad acquisire, a 40 euro per share, la totalità delle azioni ordinarie del gruppo non ancora in mano all’imprenditore marchigiano e pari al 25,55% del capitale. Il documento di offerta è stato pubblicato il 23 settembre.
L’annuncio dell’offerta pubblica di acquisto, finalizzata al delistinig, da parte della famiglia Della Valle era arrivato lo scorso agosto, motivato dalla volontà di investire nel gruppo per accelerarne lo sviluppo. L’obiettivo è valorizzare i singoli marchi posseduti dalla società (Tod’s, Roger Vivier, Hogan, Fay), dando una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa. “Attraverso tale strategia – si legge nel documento diffuso in estate – si intende rafforzare il posizionamento dei marchi nella parte alta del mercato della qualità e del lusso, con un elevato livello di desiderabilità. Il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sarebbe meno agevole mantenendo lo status di società quotata, stanti le limitazioni derivanti dalla necessità di riportare risultati soggetti a verifiche di breve periodo”.
Non sono ovviamente mancate le reazioni del mercato: stando a quanto riportato dalle principali agenzie economiche, il fondo Tabor Asset Management, che ha in portafoglio circa lo 0,4% delle azioni ordinarie di Tod’s, con una lettera inviata ad agosto aveva chiesto al cda della società “di interloquire con DeVa al fine di ottenere un incremento del prezzo di offerta e invita i soci di Tod’s a riconsiderare la propria eventuale adesione all’Opa sulla base dell’attuale prezzo di offerta, che”, a giudizio di Tabor, “non valuta adeguatamente il valore reale dei singoli brand del gruppo”.
Tabor ha ribadito la propria posizione anche nelle scorse ore.
“La famiglia Della Valle sta cercando di ricomprarsi Tod’s allo stesso prezzo dell’Ipo del 2000, acquisendo, inoltre, gratuitamente i marchi Vivier, Hogan e Fay”, spiega la nota del gruppo di investimento con sede a New York, con la richiesta di rivederne il valore al rialzo a 76-82 euro per azione.
“Punto centrale dell’analisi di Tabor – riflette Milano Finanza – è che Diego Della Valle, attraverso DeVa, stia sfruttando a proprio vantaggio l’attuale contesto macroeconomico sfavorevole alle imprese del settore luxury, forzando tutti i restanti azionisti di Tod’s ad aderire ad un’Opa poco conveniente”.
La famiglia Della Valle detiene attraverso diverse società il 63,6% del gruppo, mentre il secondo socio per rilevanza è Delphine Sas, che fa capo al gruppo Lvmh, con il 10% delle quote, che resterà nella compagine azionaria anche dopo il delisting.
Il periodo di adesione all’Opa lanciata su Tod’s da DeVa Finance è partito il 26 settembre e si concluderà alle 17.30 del 25 ottobre, salvo proroghe. Alla chiusura di ieri, a Piazza Affari, il titolo valeva 40,88 euro.
Il gruppo italiano del lusso ha registrato nei primi sei mesi del 2022 un fatturato consolidato che ammonta a 467,5 milioni di euro, in aumento del 17,4% rispetto al primo semestre 2021. Positivo l’impatto delle valute, che è stato particolarmente visibile per i marchi Tod’s e Roger Vivier, che hanno la maggiore presenza all’estero. Nel periodo l’ebitda del gruppo marchigiano ammonta a 90,6 milioni di euro, con un margine sui ricavi del 19,4%, in aumento di oltre tre punti percentuali rispetto al 16,3% dell prima metà dello scorso anno. Il risultato consolidato del primo semestre 2022, al netto della fiscalità corrente e differita di competenza del periodo, è pari a 0,8 milioni di euro e si confronta con una perdita di 20,7 milioni dell’H1 del 2021.