Sempre in avanti. Si chiama così il piano strategico presentato da Abercrombie & Fitch in occasione dell’investor day (il primo dopo uno stop di quattro anni) che ha testimoniato il recupero del business da parte del gruppo americano dopo le vicissitudini degli ultimi anni. Il CEO Fran Horowitz ha snocciolato gli obiettivi di crescita della realtà a stelle e strisce che ha, come apice, il raggiungimento dei 5 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro) di ricavi annuali nel lungo termine e e almeno il 10% di margine operativo.
Entro il 2025 il gruppo ha stimato di arrivare ad un fatturato annuale compreso tra 4,1 e 4,3 miliardi di dollari, con un tasso del margine operativo pari o superiore all’8 per cento. Nell’ultimo anno fiscale il retailer ha registrato ricavi per 3,7 miliardi di dollari, in aumento del 19% rispetto all’anno fiscale 2020, quello della pandemia, e del 2% rispetto al 2019.
Secondo il CEO Fran Horowitz, “L’azienda si trova in una posizione radicalmente diversa da quella in cui eravamo all’ultimo Investor Day di appena quattro anni fa. Oggi abbiamo chiaramente definito il posizionamento in ciascuno dei nostri marchi globali, abbiamo una base di negozi omni-enabled più piccola, modernizzata e più redditizia, penetrazione digitale e una significativa generazione di cassa”. Ecco quindi la base su cui si poggia Abercrombie per ottenere il traguardo dei 5 miliardi di dollari, obiettivo, peraltro, già annunciato dal CEO quattro anni fa.
Nel dettaglio, per i marchi Abercrombie & Fitch e Abercrombie kids si prevede un tasso annuo di crescita delle vendite compreso tra il 6% e l’8% nei tre anni che terminano nell’anno fiscale 2025; per Hollister si avrà una forchetta di crescita che da flat al 2% nei tre anni e per Gilly Hicks si punta a un CAGR delle vendite del 15 per cento. Si prevede che il range di consumi legati agli adulti di Abercrombie & Fitch contribuiranno maggiormente alla crescita, ha aggiunto la società.
Secondo quanto riportato da Wwd, la strategia concreta di Abercrombie prevede l’apertura di negozi più piccoli e omni-abilitati a livello globale, contrariamente al passato che vedeva invece incentrato il gruppo nell’apertura dei grandi flagship store.