La Borsa gela il titolo di Abercrombie & Fitch dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. Il retailer a stelle e strisce ha perso quasi un terzo del suo valore di mercato dopo aver tagliato le sue previsioni annuali per vendite e margini in seguito all’inaspettato rosso registrato nel Q1; il titolo è infatti crollato a Wall Street chiudendo le seduta di ieri a -28,5%, “il più grande crollo – ricorda Bloomberg – da quando è sbarcato sui mercati azionari nel 1996″. “Comprese le perdite di ieri – si legge su Reuters – le azioni Abercrombie sono scese di quasi il 44% quest’anno”.
Nel dettaglio delle performance finanziarie, nel primo trimestre dell’anno le vendite nette sono cresciute del 4% a 813 milioni di dollari (761,6 milioni di euro). Gli indicatori sui profitti sono stati caratterizzati dal segno negativo. La perdita operativa si è attesta a 10 milioni di dollari, contro un utile operativo di 57 milioni del corrispondente periodo dell’anno precedente. Infine, Abercrombie & Fitch ha registrato un rosso di 14,8 milioni di dollari, in netto peggioramento rispetto al profitto di 42,7 milioni year-over-year.
Secondo la società Usa, ad impattare negativamente sulla redditività sono stati l’aumento dei costi di trasporto merci e materie prime; l’elevato tasso di inflazione, che ha spinto i consumatori a tagliare la spesa per beni discrezionali come l’abbigliamento e i persistenti problemi della catena di approvvigionamento, aggravati dalla guerra in Ucraina.
“Siamo in un periodo estremamente inflazionistico in cui tutto, dal cibo al gas, costa di più e ci aspettiamo che queste pressioni peseranno sulla fiducia dei consumatori”, ha affermato l’amministratore delegato Fran Horowitz in una nota -. Prevediamo che i costi più elevati rimarranno un ostacolo almeno fino alla fine dell’anno”.
Prendendo atto dei segnali poco incoraggianti di mercato, il gruppo ha rivisto al ribasso le previsioni per l’intero esercizio 2022. Si stimano ora vendite in aumento del 2%, in flessione rispetto alla crescita inizialmente prevista tra il 2 e il 4 per cento. Il dato non ha soddisfatto le attese del consensus Refinitiv che si aspettava una crescita media del 3,5 per cento. La società si attende poi un margine operativo compreso tra il 5% e il 6%, anche in questo caso in calo rispetto alla precedente previsione del 7% all’8 per cento.