Ribilanciamento dei marchi in portafoglio, massima attenzione al cliente e interventi alla base costi. Questa la formula vincente che ha contribuito ai recenti successi di Safilo. Le vendite nette dell’azienda eyewear italiana nel primo trimestre del 2022 hanno raggiunto 282,6 milioni di euro, in crescita del 12,4% a cambi correnti (+8,4% a cambi costanti) rispetto ai 251,4 milioni registrati nel Q1 2021, con l’utile industriale lordo in aumento del 22,8% a quota 155,5 milioni ed ebitda adjusted a 32 milioni (+23,3%). La crescita non è però solo relativa allo stesso periodo dello scorso anno ma superiore anche ai 247,3 milioni del Q1 2019, nell’era pre-pandemia. Il full year 2021 si è chiuso a quota 969,6 milioni di euro, in crescita del +24,3% rispetto al 2020, esercizio fortemente rallentato dal Covid, ma anche in aumento del 3,3% a cambi correnti (+7,5% a cambi costanti) rispetto ai livelli del 2019, con utile industriale lordo pari a 501,8 milioni ed ebitda adjusted a 81,5 milioni, rispettivamente in crescita del 5,2% e del 25,7% rispetto al 2019.
“Il fatto che già lo scorso anno sia stato superiore al 2019 ci conferma che il percorso intrapreso è corretto, i dati del primo trimestre 2022 sono rassicuranti”, dichiara a Pambianconews il CEO di Safilo Angelo Trocchia. Il manager spiega le tre mosse che hanno contribuito ai risultati positivi: “Abbiamo scelto di dare maggior peso ai nostri marchi di proprietà e bilanciare il portafoglio delle licenze. Ci impegneremo sempre di più affinché ci sia equilibrio tra house brand e licenze. Abbiamo rinnovato quelle con le fashion house fino al 2025 e 2026 e inserito le new entry Dsquared2, Carolina Herrera e Chiara Ferragni. Il mercato americano ha premiato i marchi statunitensi Blenders e Smith“. Trocchia sottolinea l’importanza del rapporto con i clienti. Nel Vecchio Continente il Net Promoter Score (il giudizio espresso dagli ottici) è cresciuto del 30 per cento: “Siamo rimasti vicini ai nostri clienti anche durante la pandemia grazie all’innovativa piattaforma digitale You&Safilo che include anche l’adozione di un nuovo sistema Crm, in Europa abbiamo collegato più di 30mila partner B2b, confrontandoci e mettendo a disposizione quotidianamente la nostra assistenza per veicolare un approccio più moderno. Siamo inoltre intervenuti sulla nostra base costi, e i valori dell’ebitda lo confermano”.
Guardando nello specifico i marchi di proprietà, Smith primeggia grazie all’ottima combinazione tra wholesale e B2c, seguito dallo spirito californiano di Blenders e Carrera. Il Q1 ha visto il rimbalzo di Polaroid, da sempre punto di riferimento del segmento sole, maggiormente segnato dallo stop dovuto al Covid. Tutti i brand in licenza confermano il buon andamento, “sorprendenti” i risultati del marchio David Beckham.
“Dal punto di vista geografico il 2021 è stato un anno importante per il Nord America che è cresciuto del 47% rispetto al 2019, grazie a Smith ma anche alle altre label. Gli Stati Uniti rappresentano oltre il 48% del nostro fatturato, seguito dall’Europa che ha coperto il 39% del turnover nel 2021. Infine l’Asia e il resto del mondo. Lo scorso anno siamo andati molto bene in Cina, è un Paese a cui prestiamo sempre più attenzione”, afferma l’AD. Se nel periodo più intenso della pandemia gli occhiali da sole hanno sofferto particolarmente, il manager dichiara che quest’anno si aspetta una rimonta, già in atto secondo i dati aprile e maggio 2022.
Per quanto concerne le iniziative sostenibili, Safilo segue parallelamente diversi progetti tra cui spicca il primo occhiale da sole in plastica riciclata prodotto in esclusiva per The Ocean Cleanup, organizzazione no-profit olandese nata con lo scopo di sviluppare tecnologie avanzate per la rimozione dei rifiuti plastici dagli oceani. Gli occhiali, andati sold out, sono stati realizzati in iniettato con plastica proveniente dalla Great Pacific Garbage Patch grazie a un processo di upcycling innovativo in grado di riutilizzare plastiche eterogenee storicamente più difficili da riciclare, trasformandole in materiali sicuri e di alta qualità. Il 100% dei profitti è stato reinvestito per proseguire la missione di clean-up. “Stiamo già pensando a nuovi progetti con The Ocean Cleanup. Da due anni abbiamo deciso di dare massima priorità a materiali sostenibili e riciclabili, come dimostrano i progetti con Aquafil e alcuni modelli eco-friendly realizzati per Tommy Hilfiger e Polaroid”, conclude Trocchia.