“Abbiamo obiettivi di medio termine ambiziosi con ricavi superiori ai 2 miliardi di euro e un ebit rettificato di almeno il 15% per assicurarci che il nostro brand diventi ancora più forte”. Obiettivi ambiziosi ma realistici che Gildo Zegna, presidente e CEO del gruppo Zegna ha presentato ufficialmente in occasione del primo Capital Markets Day della sua maison davanti a una audience di analisti finanziari presso l’Oasi Zegna, l’area naturalistica del Piemonte che porta il suo nome. “We are a 112 years young company”, ovvero “abbiamo alle spalle 112 anni di gioventù”, esordisce la nota ufficiale della società, proiettata con ottimismo verso il futuro.
All’orizzonte si profila la meta dei 2 miliardi di euro (in un periodo da intendersi tra i quattro e in cinque anni, hanno specificato Zegna e il cfo Gianluca Tagliabue), dopo un 2021 chiuso a 1,3 miliardi, e un ebitda attesa – anch’essa nel medio periodo – almeno al 15%, contro l’11,5% dell’ultimo fiscal year.
L’azienda italiana di menswear, a cui dal 2018 fa capo anche il brand statunitense Thom Browne, è reduce dallo sbarco a Wall Street finalizzato a dicembre 2021 e un primo trimestre 2022 chiuso a quota 377 milioni di euro, in crescita del 25,4% sull’anno precedente.
Tre mesi in cui il gruppo, nonostante la performance positiva, ha accusato i contraccolpi della Cina, nella morsa delle restrizioni anti-Covid, ma che “possiamo compensare – ha commentato il numero uno di Zegna – e in alcune aree del modo stiamo registrando risultati migliori delle aspettative come negli Stati Uniti e in Medio Oriente”.
Nel corso dell’appuntamento Zegna ha illustrato, oltre agli obiettivi a medio termine, le modalità per raggiungere i target prefissati, ovvero tramite un aumento della produttività per punto vendita, con uno sviluppo positivo nelle politiche di prezzo e di offerta che “si rifletteranno positivamente sulla redditività”, grazie a una leva operativa favorevole.
Questi miglioramenti, ha spiegato l’azienda fondata a Trivero, dovrebbero più che compensare il rafforzamento degli investimenti in marketing che, insieme alla spesa in conto capitale oggi pari a circa il 5% dei ricavi, serviranno a supportare il rebranding Zegna e la strategia di crescita complessiva.
Un piano di sviluppo focalizzato sui propositi di business ma che passerà anche per gli obiettivi Esg, ormai urgenti sul fronte della sostenibilità. “Abbiamo radicato gli obiettivi finanziari nei valori in cui crediamo, il che mi rende fiducioso nella nostra capacità di realizzare le ambizioni stabilite nella strategia aziendale”, ha dichiarato il presidente e AD a proposito dei nuovi obiettivi ambientali, che “riaffermano l’impegno per una crescita responsabile e ci proiettano con coraggio verso il futuro”.
Tra le iniziative contemplate emerge il traguardo del 100% dell’elettricità in Europa e Stati Uniti proveniente da fonti rinnovabili, con l’ulteriore obiettivo di estenderla a tutte le attività del gruppo entro il 2027. Intanto, già nel 2023, è prevista la nomina di una nuova figura manageriale, un diversity&inclusion officer & governace, e il piano di esportare in tutto il mondo il modello dell’Oasi Zegna, con cui il gruppo si impegnerà a piantare 10mila alberi creando dei piccoli polmoni verdi in ogni città in cui sarà presente con una propria insegna.
Infine, entro il 2026, oltre la metà delle materie prime ‘top priority’ utilizzate nei prodotti del gruppo Zegna sarà integralmente tracciabile, arrivando a superare il 95% del totale entro il 2030.
Per quanto riguarda eventuali altre acquisizioni, il presidente ha fatto sapere che al momento non sono in agenda. “Per il momento niente – ha dichiarato – perché il 2021 è già ‘molto impegnativo’ e ‘siamo concentrati sulla crescita organica’ del gruppo Zegna”