È ormai un dato di fatto che social media e moda vanno di pari passo, così come è ormai ben assodata la tendenza delle star del settore, anche dette influencer, a lanciare il proprio fashion brand. Sono infatti innumerevoli gli esempi a livello nazionale e internazionale che proliferano e crescono col passare del tempo, in un connubio ormai ben collaudato. Social media come Instagram e TikTok offrono terreno fertile per il business della moda e della bellezza ma, soprattutto, un’opportunità imprenditoriale per chi vanta già un discreto seguito; così sempre più celebs e influencer in tutto il mondo, allettati dall’opportunità e approfittando della loro posizione ‘privilegiata’, hanno colto la palla al balzo per lanciare e promuovere il proprio marchio di moda. Tuttavia alcuni esempi, come quello di Alexa Chung che, dopo appena cinque anni dal lancio della sua omonima griffe ha deciso di porre fine all’attività del brand, dimostrano come non sempre milioni di followers possano assicurare il successo di un marchio.
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Non solo marketing quindi, la sola esposizione mediatica non è di per sé sufficiente per portare a casa i risultati, strategia di distribuzione e un buon business plan sono fattori altrettanto fondamentali. Quando si parla di casi riusciti, sul fronte nazionale non possiamo sicuramente non citare Chiara Ferragni con Chiara Ferragni Collection e il brand The Attico, nato dall’idea delle due designer-influencer Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini, che nel 2016 lanciano il loro progetto partendo dalla loro passione in comune per il glamour.
Nel dettaglio, la più nota fashion blogger italiana (che oggi vanta un seguito su Instagram di 26,7 milioni di followers) alla sua presenza online ha affiancato una galassia di imprese, tra le quali ci sono Tbs Crew, Sisterhood e Fenice, quest’ultima in particolare è la società che ha in portafoglio il suo marchio lanciato nel 2013 e che ha registrato ricavi aggregati per 26 milioni di euro nel 2021. Dal punto di vista dei numeri, il giro d’affari delle tre aziende lo scorso anno è stato di 46,3 milioni di euro, derivato in gran parte appunto dalla dimensione moda.
The Attico, dal canto suo, in pochi anni si è conquistato una fama di tutto rispetto nel palcoscenico della moda di lusso, spinto anche dalla celebrità delle sue founder su Instagram; la griffe ha debuttato con la collezione autunno/inverno 2016 in concomitanza con la settimana della moda milanese, la prima linea è stata poi venduta a 70 rivenditori in tutto il mondo, con molti modelli andati rapidamente sold-out. Oggi la griffe è venduta dai più noti luxury retailer ed e-tailer worldwide, tra cui Rinascente, Match Fashion, Barneys, Selfridges, Mytheresa, Farfetch, Luisaviaroma e Yoox, per citarne qualcuno, a dimostrazione di una forte strategia improntata sul canale distributivo wholesale. Le sue fondatrici, Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini, che possono ritenersi influencer a tutti gli effetti con un seguito su Instagram rispettivamente di 696 e 382mila followers, hanno dato vita ad un brand fatto di contrasti che prende ispirazione dalla combinazione delle loro due personalità molto diverse: una audace e vivace, che si riflette nei colori fluo; l’altra riservata e riflessiva, vede la sua materializzazione nelle linee moderate e sensuali. Nel 2018, The Attico ha ceduto il 49% al fondo di investimento Archive, controllato dal Presidente e Amministratore Delegato di Moncler Remo Ruffini.
Sul fronte accessori, poi, ha sbarcato il lunario il brand di gioielli nato a Milano dalla visione creativa di Chiara Capitani e Romy Blanga, Eéra. La coppia di giovani donne era già nota nel panorama fashion meneghino prima del 2019, anno in cui fondarono il marchio di gioielli; quest’ultimo ebbe immediatamente un forte riscontro positivo dal parte del pubblico, tanto che già nel 2020 si ritrovò con una rete di distribuzione retail internazionale (es: Mytheresa, Browns e Le Bon Marché). In pochi mesi gli orecchini a tinte fluo di Eéra invadono i profili Instagram delle celebrities di tutto il mondo, comprese Dua Lipa e Hailey Baldwin, e diventano la nuova, piccola ossessione del jewelry.
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Guardando Oltremare, invece, innumerevoli i brand di star e influencer che hanno preso il volo, non mancano però anche i flop. Oltre il sopracitato, nonché più recente, caso di Alexa Chung il cui marchio non è riuscito a rialzarsi dopo l’impatto della pandemia; molti potrebbero ricordarsi anche di Leandra Medine con Man Repeller. Medine creò nel 2010 il suo fashion blog che, da lì a poco tempo, divenne virale fino a trasformarsi in un vero e proprio business di fama internazionale. Il sito non solo offriva consigli di stile, bellezza e lifestyle ma si poneva come vetrina per lo shopping online di altri marchi; ma il sogno della fashion blogger giunge al termine nel 2020, dopo una breve parentesi di tentato rebranding e dopo essere stato al centro di alcuni scandali.
Tra luci e ombre poi, la carriera fashion di Rihanna; per un marchio che decolla sembra ce ne sia uno che non riesce a prendere quota. Nel dettaglio se il brand di abbigliamento intimo della cantante, Savage X Fenty, sembra puntare verso la quotazione con una valutazione di 3 miliardi di dollari (2,73 miliardi di euro) o una cifra addirittura superiore, l’etichetta di abbigliamento Fenty sembra essere stata messa in stand-by. Lo scorso anno il colosso francese Lvmh ha annunciato la chiusura del marchio Fenty in Europa, a distanza di meno di due anni dal lancio. L’ultima collezione del brand è stata presentata online a novembre 2020.
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Al momento viaggia invece sulla cresta dell’onda Skims, il marchio creato da Kim Kardshian. Lanciata dal programma televisivo Keeping up with the Kardashians, Kim è ben presto diventata uno dei personaggi più influenti e commentati sui social, con quasi 300 milioni di followers su Instagram. A poco più di tre anni dal suo lancio, Skims vanta il supporto di affezionati clienti e investitori, tanto che a fine gennaio è stato valutato a 3,2 miliardi di dollari (2,94 miliardi di euro), dopo aver raccolto 240 milioni di dollari (220,8 milioni di euro) in nuovi finanziamenti. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’etichetta ha aumentato le vendite del 90% a circa 275 milioni di dollari lo scorso anno e prevede di raggiungere i 400 milioni di dollari entro quest’anno.
Resta comunque un dato di fatto che il business della moda si è dimostrato un terreno fertile ma, contemporaneamente, non in discesa per gli influencer; ed è forse questa la motivazione che ha dato la propulsione al fenomeno dei beauty brand, ritenuti forse più sicuri. Negli ultimi anni, infatti, l’attenzione sembra essersi spostata sull’universo della bellezza ed è dilagata la tendenza da parte delle star dei social media a lanciare il proprio marchio di cosmesi. I big name che hanno debuttato nel settore sono molteplici, ma possiamo citare Kylie Jenner, JLo, Hailey Baldwin, Harry Styles e Machine Gun Kelly, tra gli altri.