Nuova strategia votata alla sostenibilità nell’Unione Europea. La commissione di Bruxelles ha presentato un nuovo pacchetto di norme sull’economia circolare, orientato a ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza degli Stati membri dalle materie prime importante.
Protagonista il tessile, su cui l’Ue sta mettendo a punto una strategia che contempla nuovi requisiti produttivi per il settore, dai livelli minimi di utilizzo di fibre riciclate al divieto di distruzione dei prodotti invenduti fino all’introduzione di un passaporto digitale del prodotto basato su requisiti informativi obbligatori riguardo a circolarità e impatto ambientale.
Ecodesign, tracciabilità della filiera, responsabilità estesa del produttore e commercio dei prodotti sono le macrocategorie in cui si articola il programma green, che contempla anche una ‘eco-modulazione delle tariffe’, orientata a incentivare la realizzazione di prodotti più sostenibili. Le proposte si inseriscono nel solco degli obiettivi stabiliti dalla stessa Ue quattro anni fa, con focus sulla gestione dei rifiuti in senso circolare e la diminuzione delle discariche da attuarsi entro il 2025.
Un orizzonte normativo volto alla transizione ecosostenibile del settore e che l’Italia ha in parte anticipato introducendo a partire dal 1° gennaio di quest’anno l’obbligo di differenziare i rifiuti tessili.