Come anticipato dai risultati preliminari pubblicati a gennaio, Safilo si lascia ufficialmente alle spalle la pandemia, sia in termini di vendite che di utili. Nell’esercizio 2021, il giro d’affari di Safilo ha raggiunto 969,6 milioni di euro, in crescita del 26,3% a cambi costanti rispetto ai 780,3 milioni di euro registrati nel 2020, un anno pesantemente penalizzato dalle restrizioni e dalle chiusure delle attività. Il forte recupero registrato nell’esercizio ha consentito al gruppo di superare in maniera significativa anche le vendite nette del 2019, facendo segnare un incremento del 7,5 per cento. Contemporaneamente il risultato netto è stato pari a un utile di 27,4 milioni di euro rispetto alla perdita di 50,1 milioni del 2020 e alla perdita netta di 6,5 milioni di euro del 2019.
In rialzo anche l’ebitda che si è attestato a 81,5 milioni di euro rispetto a -3 milioni di euro registrati nel 2020, e facendo segnare un incremento del 25,7% rispetto ai 64,8 milioni nel 2019. Il margine ebitda è aumentato all’8,4% delle vendite, in crescita di 150 punti base sul pre-pandemia. Il risultato operativo è stato invece pari a un utile di 32,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 57,9 milioni del 2020, e in crescita esponenziale anche rispetto all’utile operativo di 3,2 milioni del 2019.
“Lo straordinario lavoro svolto nel 2021 dalle persone Safilo in tutto il mondo è stato ripagato con risultati molto importanti – ha commentato l’amministratore delegato Angelo Trocchia – che hanno evidenziato un forte incremento del business rispetto al 2020 e, cosa ancora più rilevante, un significativo miglioramento rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Abbiamo chiuso l’anno, superando ampiamente le nostre aspettative iniziali”.
A livello geografico, la continua espansione del mercato statunitense ha rappresentato il principale driver della crescita totale registrata dal gruppo con vendite pari a 466,2 milioni di euro (+40,5 per cento). In Europa i ricavi si sono attestati a 378,5 milioni di euro, seguiti da Asia Pacific ( 52,6 milioni) e resto del mondo (72,4 milioni). Per categoria di prodotto, invece, la crescita del 2021 oltre i livelli pre-pandemia è stata trainata dalle performance molto positive del business delle montature da vista, cresciute in maniera rilevante in tutti i principali mercati, fino a rappresentare, a fine anno, il 40,4% delle vendite totali, dal 37,8% nel 2019. Viceversa, il recupero registrato nel 2021 dal business degli occhiali da sole rispetto al forte calo del 2020 non è stato sufficiente a riportare le vendite della categoria ai livelli del 2019, in particolare a causa delle restrizioni che hanno continuato a limitare il turismo in mercati importanti.
“Il 2021 – ha spiegato il CEO – è stato un anno record per il marchio Smith, che è diventato il brand più grande del nostro portafoglio. Dal punto di vista economico, siamo molto lieti di aver rafforzato il nostro profilo reddituale, sia attraverso la crescita della top line che grazie al completamento del nostro piano di riduzione dei costi generali e la buona progressione del programma di risparmi sul costo del venduto. Un lavoro che, unito alla forza dei nostri prodotti e piani d’azione, ci ha anche consentito di assorbire le pressioni inflazionistiche per noi più evidenti nell’impennata dei costi di trasporto”.
Nei primi mesi del 2022, il business Safilo, ora arricchito dall’entrata in portafoglio dei tre nuovi marchi in licenza siglati nel 2021, Dsquared2, Carolina Herrera e Chiara Ferragni Collection, è risultato in miglioramento in tutte le principali aree geografiche e categorie prodotto in cui il gruppo opera, confermando un trend di crescita high-single digit a cambi costanti. Guardando al futuro, l’azienda ha affermato: “Il contesto economico in cui il gruppo opera è ancora influenzato dagli sviluppi della pandemia, e più recentemente dal conflitto in Ucraina (le vendite in Russia e Ucraina rappresentano meno del 2% del business totale del gruppo), nonché dalle pressioni inflazionistiche globali. Nel 2022, Safilo rimarrà focalizzato nel lavoro di rafforzamento del proprio modello di business, fiducioso che la crescente forza del proprio portafoglio marchi, unita alla maggior competitività della propria distribuzione omnichannel, aprirà la strada a una nuova fase di sviluppo per l’azienda”.