Pitti Immagine Uomo chiude l’edizione 101 con risultati sopra le attese e un sentiment positivo, in un contesto generale ovviamente penalizzato dalla pandemia Covid-19. Le collezioni presentate in Fortezza da Basso sono state 548 per la manifestazione dedicata al menswear (quasi il 30% dall’estero) e 170 a Pitti Bimbo 94.
Secondo i dati preliminari diffusi ieri, a poche ore dalla chiusura, “i numeri riguardanti l’affluenza dei compratori italiani ed esteri – si legge nella nota – confermano le sensazioni positive: circa 4.900 compratori, di cui circa il 30% da una sessantina di Paesi esteri”. Contando anche le altre categorie di visitatori (agenti, rappresentanti, fornitori, giornalisti, ospiti) il numero complessivo di presenze dovrebbe attestarsi intorno alle 8mila unità.
A Pitti Uomo, i principali Paesi per affluenza di compratori sono stati i seguenti: Olanda (134 buyers), Francia (134), Spagna (123), Germania (118), Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Turchia, Usa e Russia. “Buoni risultati – aggiunge la nota di Pitti Immagine – dai Paesi del nord Europa (Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia per un totale di 60 buyers) e da segnalare alcune presenze di qualità anche da Cina, Giappone, Corea del Sud e Cina Hong Kong”.
Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, ha espresso soddisfazione per i risultati di andamento della fiera, affidando ulteriori commenti agli imprenditori presenti. “Se non sapessi che è in corso la pandemia, avrei detto che sono state praticamente normali giornate di fiera – ha dichiarato Claudio Marenzi, presidente di Herno -. Stand pieno, fondamentalmente abbiamo lavorato come sempre, quindi giorni estremamente positivi, in termini proprio quantitativi. Poi c’è la positività delle persone che sono venute per lavorare, con la voglia di fare e molta determinazione”.
“Un’edizione e un’atmosfera piacevolissime – ha aggiunto Andrea Dini, presidente e AD di Paul&Shark -. Abbiamo aderito perché volevamo comunque essere a Pitti Uomo, a prescindere dalle presenze concrete dei nostri client e partner, e siamo stati felicemente sorpresi. In questi giorni abbiamo visto tanta gente, anche diversi visitatori esteri, da Belgio, Olanda, anche da Francia e Spagna, meno dal Nord America”.
Cristina Calori, numero uno di Wp Lavori in corso, conferma un risultato sopra le attese: “Pensavamo di avere un flusso ridotto e invece soltanto nella prima giornata di fiera abbiamo avuto 700 persone in stand, quindi siamo molto soddisfatti – ha concluso la manager -. Abbiamo visto sicuramente più italiani che stranieri, assieme a una buona partecipazione di stampa e tv. A ogni modo è come sempre un’ottima vetrina per il nostro lavoro”.