Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha inviato cinque proposte cruciali da inserire nella legge di bilancio per tornare a essere forti sui mercati internazionali a partire dal 2022. Il manager ha inviato una lettera al Governo, alla Commissione bilancio del Senato e ai Capogruppo proprio nei giorni in cui la manovra approda a palazzo Madama.
“Sono proposte per sostenere le aziende e i lavoratori del settore della moda – dichiara in una nota Capasa – migliaia di piccole imprese distribuite su tutto il territorio nazionale, ma anche laboratori artigianali, veri fiori all’occhiello dell’industria italiana che, con orgoglio, accentuano ogni giorno il nome del made in Italy nel mondo”. 60mila aziende e 600mila addetti per una produzione che copre 100 miliardi del pil italiano, tutte fortemente colpite dalla pandemia del 2020, quando il settore ha perso oltre 24 miliardi.
“Nel 2021 – continua il presidente – abbiamo iniziato a voltare pagina, recuperando una parte delle perdite da Covid, ma è dal 2022 che si gioca la vera partita per tornare a essere più forti soprattutto sui mercati internazionali. Per essere competitivi, però, abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni a cui chiediamo alcune azioni mirate per sostenere il settore”. Queste le cinque proposte che Cnmi chiede di inserire nella legge di bilancio per il 2022:
– Potenziamento del credito d’imposta Formazione 4.0, per stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale in materia tecnologica e digitale
– Contributo a fondo perduto per le Academy aziendali nel settore tessile, della moda e degli accessori per promuovere la diffusione della cultura del made in Italy nei confronti delle nuove generazioni di artigiani in questi ambiti, considerando il fatto che il fabbisogno di artigiani nei settori menzionati è di gran lunga superiore alle figure professionali attualmente impiegate
– Potenziamento della collaborazione tra imprese e centri tecnologici e di ricerca
– Fondo per la diffusione internazionale dei valori e dell’immagine della moda e made in Italy
– Incremento della soglia di non imponibilità, ai fini delle imposte sui redditi, dell’importo dei beni ceduti e dei servizi prestati dalle aziende ai propri lavoratori a titolo di welfare aziendale.
Queste le richieste di Camera Nazionale della Moda Italiana che si aggiungono a quanto già proposto sul decreto legge fiscale per ciò che riguarda le norme sul credito di imposta e patent box, due temi sui quali l’attenzione delle aziende è altissima e per le quali è necessario un intervento correttivo rispetto a quanto contenuto nel decreto legge. “Spero che si voglia dare ascolto e seguito alle nostre proposte le quali, se accolte, garantirebbero stabile occupazione e rilancio immediato del settore. Come associazione siamo pronti a confrontarci con Governo e Parlamento per chiarire la situazione delle aziende del settore e informare al meglio sui contenuti delle nostre proposte”.