L’industria dell’abbigliamento Usa si rivolge al presidente Joe Biden per un appello sull’aumento dei prezzi. L’sos arriva dall’American Apparel & Footwear Association, che rappresenta aziende del settore come Gap, Bloomingdale’s e Macy’s, allarmata per l’impennata delle tariffe dei container, e i ritardi presso i porti statunitensi che lasciano presagire un’ulteriore accelerata dell’inflazione. Con la holiday season alle porte, il rischio è uno scenario fatto di scaffali vuoti e prezzi più alti che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote al consueto shopping natalizio.
Per affrontare la congestione della supply chain, che sta interessando i mercati globali, il presidente Biden ha annunciato la scorsa settimana che il porto di Los Angeles inizierà a funzionare 24 ore al giorno e sette giorni la settimana. Una mossa d’impatto, ma non certo risolutiva: “La mossa dell’amministrazione degli scorsi giorni per garantire orari più lunghi nei porti di Los Angeles e Long Beach è in gran parte simbolica”, ha dichiarato in una nota Steve Lamar, presidente dell’associazione Usa. “Non è sufficiente ad affrontare i continui problemi di spostamento dei container fuori dai porti, o ciò che sta accadendo in altri porti del Paese”. Il gruppo, ancora insoddisfatto, ha invitato la presidenza a introdurre degli sgravi fiscali per compensare almeno parzialmente l’aumento del costo dei trasporti.
Le catene di approvvigionamento di tutto il mondo navigano in cattive acque: dal sud-est asiatico alla Cina, in balia della questione energetica, fino ai porti d’oltreoceano, la supply chain è in profonda crisi tra porti ingolfati, magazzini pieni e spostamenti rallentati e costosi. Da quando la pandemia ha allentato la sua morsa, gli acquisti negli Usa hanno registrato un forte balzo trovando il Paese impreparato soprattutto nei due scali portuali chiave, Los Angeles e Long Beach, in cui arriva il 40% delle merci importate negli Usa.
Si tratta dell’ennesima sfida per la giovane amministrazione Biden, che si trova a fare i conti con le specificità dei problemi dei singoli stati federati, dall’approvvigionamento di cibo in Florida e Pennsylvania all’insufficienza di automobili in Utah e Nebraska. L’incombere delle festività natalizie rende il problema ancora più urgente, a fronte di una carenza di merci che alimenta l’inflazione, e della corsa contro il tempo di retailer e produttori che (racconta la Cnbc) cercano di ordinare le merci in anticipo peggiorando uno scenario già poco roseo.