Investire in retail e crescita estera anche in tempi pandemici; collaborare con i clienti per un supporto reciproco; fare ricerca sui materiali e raccontare la propria identità. Con questo approccio l’azienda varesina ha retto l’impatto del Covid.
La storica azienda specializzata in tessile casa di alta gamma, dopo aver chiuso il 2019 con un fatturato di quasi 13,8 milioni di euro, ha attraversato l’anno pandemico 2020 con una sostanziale tenuta, registrando una lieve flessione del 3%. “Per affrontare le difficoltà compatti – esordisce Marco Fazzini alla guida dell’azienda con il fratello Paolo e la madre Maria Alberta Zibetti – abbiamo collaborato con i nostri clienti per un reciproco supporto, riducendo le nostre marginalità applicando sconti sulle nuove collezioni, a fronte del saldo degli ordini già in essere”. Ordini che, dopo il primo lockdown, sono ripartiti velocemente già da aprile: “La biancheria per la casa e le spugne sono state protagoniste nei lunghi periodi di chiusura forzata in casa – spiega l’imprenditore – quindi hanno continuato a essere molto richieste”.
Nel mercato interno, a soffrire le limitazioni agli spostamenti sono stati soprattutto i negozi nelle grandi città, per lo svuotamento a seguito dello smartworking, e quelli nei grandi centri commerciali per il bacino di utenza regionale. “I passaggi davanti al nostro negozio di Brera, ad esempio, sono diminuiti in tutto l’anno del 55%; nei centri commerciali abbiamo registrato un -35%. Per fortuna nei periodi di apertura il numero di ingressi è rimasto costate e il tasso di conversione decisamente incrementato. All’estero, che incide sul fatturato per il 13% con 1,8 milioni di euro, a soffrire è stata la piazza londinese, meta di clienti arabi e russi. Hanno tenuto, invece, Svizzera e Russia. Il buon trend è confermato dal fatturato record del primo trimestre 2021”.
L’azienda, dalla forte identità e attenta alla ricerca sui materiali – tra le ultime novità introdotte un percalle 250 Tc e un raso 600 Tc -, per raccontare questo approccio, oltre a formare in azienda i venditori affinché sappiano illustrare nel dettaglio le proposte presenti in negozio, utilizza lo storytelling. È, infatti, di Fazzini il primo press day digitale in Italia. “Durante il lockdown abbiamo presentato le novità tramite videoconferenza – è nostro il primo press day digitale in Italia – e vedere mia madre, anima creativa dell’azienda, che, pur con la mascherina, raccontava con tutta la sua passione la storia del campionario, l’ispirazione, i temi e le scelte cromatiche, è stato coinvolgente e ci ha dato forza – ricorda emozionato – Ha rappresentato il coraggio dell’impresa che non si arrende mai”.
Oltre a comunicare il brand, l’online ne ha supportato le vendite. “Nel 2020 gli acquisti online in Italia sono triplicati, ma alla riapertura dei negozi i consumatori sono tornati volentieri anche nei nostri spazi fisici dove abbiamo riscontrato ottime vendite recuperando fino ad avere quasi un bilancio Covid-free”. Fazzini, che ad oggi conta 12 negozi diretti ma punta a raggiungere quota 25, ha aperto due nuovi punti vendita tra novembre e dicembre: uno all’interno del centro commerciale Maximo di Roma, in via Laurentina, l’altro nel centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, in provincia di Milano. “Il progetto retail e l’espansione internazionale, partiti sei anni fa, hanno richiesto ingenti investimenti che nel corso dell’ultimo quinquennio sono stati pienamente ripagati. Il nostro bilancio dimostra quanto la nostra azienda sia solida e in grado di portare avanti tutti i futuri progetti”.
L’interconnessione tra i canali di vendita sarà una delle strategie chiave dell’azienda per crescere in futuro. Dopo il progetto ‘Click and drive’ che permette di ordinare online e ritirare in negozio, è in corso l’implementazione SEO del sito internet. Anche la sicurezza del prodotto e la cura dell’ambiente sono tra le priorità dell’azienda: Fazzini è l’unica azienda del settore in Italia a possedere la certificazione Ecolabel. Intanto, l’azienda valuta la sua partecipazione all’Edizione Speciale del Salone di settembre: “Prima di decidere vogliamo vedere gli sviluppi – conclude l’imprenditore -, molto dipenderà dalla presenza dei nostri clienti esteri”.