Una nuova organizzazione che risponde alla necessità di un maggiore efficientamento, di una maggiore competitività in un mercato in costante evoluzione, e che per il futuro punta a una visione trasversale di gruppo, senza rinunciare alle specificità dei brand in portafoglio. Sono queste le direttive per il futuro di Hearst Italia che ha concluso il suo piano di ristrutturazione con l’adesione di circa il 50% della popolazione aziendale al piano di incentivi all’uscita avviato a metà maggio.
Il doppio risultato inquadra una struttura di costi più snella (si parla di un risparmio, a regime, di decine di milioni di euro) e un nuovo modello di business, per un’azienda ancora più multimediale, capace di generare profitto e sostenibile nel lungo periodo. “La riorganizzazione – ha raccontato a Pambianconews Giacomo Moletto, country manager di Hearst Italia e chief operating officer di Hearst Europe – crea una vera soluzione di continuità per l’azienda, mettendone in sicurezza il conto economico ma soprattutto tracciando delle aree di sviluppo che partono dall’heritage e dall’internazionalità dei nostri brand e li valorizzano in modalità multipiattaforma. Questo vuol dire, ad esempio a livello di sviluppo digitale, rafforzare gli asset che già ci sono, ma anche avere la possibilità di adottre nuove soluzioni dal mercato e allargare il perimetro dei nostri brand digitali”.
A livello redazionale, in linea con l’obiettivo di “visione trasversale e di gruppo”, Massimo Russo assume la carica di direttore responsabile di Elle, Marie Claire, Cosmopolitan, oltre a mantenere quella di Esquire. Su Elle e Marie Claire sarà affiancato da un vicedirettore vicario, Elena Mantaut, e da Ivana Spernicelli come vicedirettore moda e immagine.
Il digitale (la raccolta pubblicitaria 2021 di Hearst Italia evidenzia un’incidenza dell’online pari al 35%, contro il 65% della carta stampata), che farà riferimento alle competenze di Barbra di Giglio (Elle) e Manuela Ravasio (Marie Claire), sarà infatti un driver importante di sviluppo per le diverse testate, soprattutto per Cosmopolitan che già oggi è digital driven (raccolta adv: 78% digital, 22% print) e che conserverà 6 cartacei all’anno. Resta più legata alle modalità dell’editoria tradizionale invece Gente, testata centrale nella strategia della casa editrice e che oggi è alla ricerca di un nuovo direttore.
“L’organizzazione precedente era molto concetrata sui singoli brand della casa editrice e forse negli utlimi anni ci ha tolto una visione più integrata e organica – ha concluso Moletto -. Hearst continuerà a garantire un’identità precisa alle sue testate, ma con un coordinamento maggiore. Sul fronte visual, innanzi tutto. Ci sarà un hub dedicato responsabile che svilupperà un’immagine coordinata dei brand su tutte le piattaforme: sotto una direzione creativa forte, l’azienda potrà contare su un centro di competenza visivo, social, d’illustrazione e video, per le produzioni moda ma non solo”.