Il mercato inizia a dare i primi deboli segnali di un’inversione di tendenza nei consumi, ma la strada per il recupero delle posizioni pre-Covid è ancora lunga. Secondo i dati raccolti e analizzati da Osservatorio permanente Confimprese-EY, nel mese di maggio i consumi sono ancora ampiamente in territorio negativo (-27% rispetto allo stesso mese del 2019) e i dati rivelano una situazione ancora molto volatile, dipendente dagli up & down dei mercati e dall’incertezza che ancora permane sul mondo dei consumi. Tuttavia, è in miglioramento rispetto ad aprile, quando il calo era del 63% rispetto allo stesso mese del 2019. Da inizio anno il bilancio è ancora fortemente negativo con una flessione pari a -49 per cento.
Oltre alla performance della ristorazione, la peggiore in assoluto (-48%), tra i settori che continuano a registrare le sofferenze maggiori c’è l’abbigliamento-accessori dove la flessione si attesta al 22%, mentre registra un trend quasi in linea col 2019 il non food che chiude a -6 per cento.
Analizzando i segmenti, tutti ancora in negativo, il travel si conferma il peggiore in flessione del -64% seguito dai centri commerciali che faticano a risalire la china e chiudono il mese a -33 per cento. Le high street si fermano a -26% mentre gli outlet, con un -13% nel mese di maggio, rappresentano le location che risentono di meno della volatilità della situazione. “Osservando invece i trend delle principali città – aggiunge Paolo Lobetti Bodoni, med business consulting leader di EY – tutte con trend al di sotto della media italiana tranne Palermo, si intuisce che i consumi si sono ancora spostati verso i centri urbani più piccoli”. I grandi centri urbani e le città d’arte scontano invece ancora la mancanza di turismo straniero.
Le aree geografiche mostrano andamenti abbastanza simili nel mese di maggio 2021 rispetto a maggio 2019. La migliore è l’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) col -17%, in netto recupero rispetto al mese precedente (-66%). L’area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) registra il trend peggiore -32%, seguita dall’area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) -29% e dal Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) -28 per cento. “Da segnalare – sottolinea – Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – il miglioramento registrato dall’area Sud che, con una flessione di 10 punti migliore del totale Paese, lascia ben sperare per il periodo estivo. Per il momento, comunque, il 2021 si prefigura come un altro anno orribile in linea con il 2020 e a -50% vs 2019″.