Anche Emilio Pucci scende dalle colonne classiche e si butta sullo skate. La forza del cambiamento di scenari, cultura e target di mercato, in cui predomina il mondo sociale online, e quindi generazioni più giovani, ha spinto anche una delle maison più tradizionaliste al cambio di dna La storica maison fiorentina di proprietà di Lvmh, infatti, prova ad attrarre la Z Generation alleandosi con uno dei marchi più amati dai giovanissimi: Supreme. Ieri, i canali social dei due brand hanno condiviso in contemporanea la prima immagine dell’inedita collezione. Lo skater e produttore musicale Sage Elsesser indossa un completo composto da shorts al ginocchio e camicia a mezze maniche, capi molto vicini all’estetica di Supreme, ma contraddistinti da un inconfondibile pattern Pucci. A completare il look una canottiera bianca e calzini di spugna con il classico logo rosso della label statunitense. Un cambiamento notevole che si discosta dal consueto stile di Emilio Pucci.
La collezione si compone di 14 pezzi caratterizzati dalle stampe d’archivio ‘Tulipani’ (1965) e ‘Fantasia’ (1970), e comprende una giacca smoking in seta, completi sportivi in nylon resistenti all’acqua, camicie e t-shirt con logo stampato e ricamato, una felpa con cappuccio e pantalone abbinato, maglia e pantaloncini da calcio oltre a una serie di accessori: occhiali da sole, cappellino, cintura e un accendino Zippo. La collezione Supreme/Emilio Pucci sarà disponibile dal 10 giugno nei negozi Supreme, su supremenewyork.com e, dall’11 giugno, su emiliopucci.com.
Dopo l’addio alla direzione creativa di Massimo Giorgetti nel 2017, la maison ha affidato al team creativo interno lo sviluppo delle collezioni. Durante la Milano fashion week del febbraio 2020, il brand ha allestito una passerella per svelare la capsule collection realizzata a 4 mani con Christelle Kocher, fondatrice del marchio Koché. Sei mesi dopo è stata la volta di Tomo Koizumi, finalista e co-vincitore del Premio Lvmh 2020. Entrambi i guest designer hanno riletto secondo la propria visione l’heritage di Emilio Pucci seguendo l’esempio di strategie simili sempre più frequenti negli ultimi anni, come testimoniano i progetti Moncler Genius o T Factory di Tod’s.
Quella con Supreme rappresenta però un approccio del tutto nuovo, la volontà di fare breccia all’interno di un target anagrafico diverso. Case di moda come Dior e Prada hanno dato vita a collaborazioni con Jordan e Adidas, rispettivamente. In passato lo stesso Supreme ha collaborato con Louis Vuitton, Yohji Yamamoto e Rimowa. Firmare una capsule con il marchio di Vf potrebbe essere l’occasione giusta per attrarre un consumatore nuovo, diverso dalle tradizionali clienti di Emilio Pucci, probabilmente lontane dai ragazzi in coda per entrare nella nuova boutique del colosso statunitense in corso Garibaldi a Milano.
Alcuni mesi fa, Pucci ha comunicato la decisione di rivedere la struttura organizzativa che passa anche da una nuova strategia retail. “Emilio Pucci – aveva spiegato il marchio – ha deciso di evolversi per adattarsi alla situazione. Questa riorganizzazione consentirà a Pucci di rimodellare gli impianti produttivi, in linea con il cambiamento strategico e creativo, così come la sua rete di distribuzione, per concentrarsi sulle migliori location e accelerare sull’e-commerce”. La maison ha chiuso gli store di Madison Avenue a New York e la boutique milanese in via Montenapoleone, oltre al temporary parigino di Boulevard Saint-Germain. Allo stesso tempo, gli store presenti in località come Saint-Tropez, Palm Beach, Miami, Portofino e Capri rappresentano meglio lo stile vacanziero di Pucci. Il brand gode di buona popolarità anche in Russia e Middle East, come testimoniano i punti vendita a Dubai e Doha. La label ha recentemente aperto uno store a São Paulo e, secondo la testata americana, starebbe pensando a nuovi store in località quali Courcheval e St. Moritz.