Sembrerebbe ormai in fase avanzata il dossier Etro-L Catterton. Secondo indiscrezioni di stampa, L Catterton potrebbe rilevare il 60% del capitale, mentre la famiglia Etro dovrebbe mantenere il restante 40%, con diritti di governance e una presenza importante nel gruppo che porta il suo nome.
Contattato da Pambianconews, il gruppo Etro fa sapere che “è concentrato nel creare le condizioni per la futura crescita del business. In questo contesto si stanno valutando anche possibili partnership volte a facilitare detto processo. Ad oggi non vi sono accordi vincolanti con alcun gruppo o fondo d’investimento”.
Tuttavia, riferisce l’agenzia Reuters, “una fonte ha detto oggi a Reuters che Etro ha ricevuto una manifestazione d’interesse da parte di L Catteron e che sono in corso trattative preliminari tra il brand del lusso, assistito da Rothschild, e la società di private equity”. L Catterton, aggiunge l’agenzia, non ha commentato l’indiscrezione, già pubblicata su alcuni media italiani. Secondo le indiscrezioni apparse sugli organi di stampa, “i numerosi immobili strumentali all’attività, dai negozi agli atelier, resterebbero in mano alla famiglia fondatrice. I legali starebbero già lavorando anche ai contratti di affitto, rigorosamente a condizioni di mercato, della maison, nei confronti della società immobiliare di famiglia”.
A fine marzo erano apparse le prime notizie dell’interesse per Etro di L Catterton, una società di private equity nata dall’alleanza tra Catterton, Lvmh e il suo azionista di riferimento Bernard Arnault. Il Sole 24 Ore, il primo a parlare di questo ipotetico deal, segnalava come già in passato, la maison avesse già attirato l’interesse dei fondi (nel 2019 Wwd aveva parlato di Mayhoola, la holding che fa capo alla famiglia reale del Qatar, già controllante di Valentino, Pal Zileri e Balmain). “Il Covid, però, nell’ultimo anno, ha impattato pesantemente sulla marginalità di tutto il settore e anche sui numeri di bilancio del gruppo milanese”, si legge sul quotidiano economico. Pre-pandemia, nel 2019, il fatturato della capogruppo di Etro, Gefin, era scivolato leggermente da 284,98 milioni di euro a 283,59 milioni. In flessione anche l’ebitda, che nel 2019 è stato di 15,7 milioni, contro i 22,49 milioni dell’anno precedente.
Fondata alla fine degli anni anni 60 da Gimmo Etro, la maison è ora in mano alla seconda generazione: i figli Jacopo, Kean, Veronica e Ippolito. Da settembre dello scorso anno è coinvolto nella gestione aziendale anche Stefano Sassi, ex ceo di Valentino, che ha iniziato a collaborare con i vertici del gruppo.
L Catterton è stato recentemente protagonista delle cronache nel settore fashion con l’acquisto di Birkenstock e la cessione delle quote di Dondup.