Etro finisce nel mirino del private equity L-Catterton. Lo rivelano indiscrezioni de il Sole 24 Ore che ricorda come, in passato, la maison abbia già attirato l’interesse dei fondi (nel 2019 Wwd aveva parlato di Mayhoola, la holding che fa capo alla famiglia reale del Qatar, già controllante di Valentino, Pal Zileri e Balmain). “Il Covid, però, nell’ultimo anno, ha impattato pesantemente sulla marginalità di tutto il settore e anche sui numeri di bilancio del gruppo milanese”, si legge sul quotidiano economico.
Pre-pandemia, nel 2019, il fatturato della capogruppodi Etro, Gefin, era scivolato leggermente da 284,98 milioni di euro a 283,59 milioni. In flessione anche l’ebitda, che nel 2019 è stato di 15,7 milioni, contro i 22,49 milioni dell’anno precedente.
Etro è stata fondata alla fine degli anni 60 da Gerolamo (Gimmo) Etro e oggi è controllata dalla seconda generazione della famiglia: i figli Jacopo, Kean, Veronica e Ippolito Etro. Nel settembre scorso, Stefano Sassi, ex ceo di Valentino, ha iniziato a collaborare con i vertici del gruppo, coinvolto per una consulenza dal direttore generale del marchio italiano Francesco Freschi.
Di recente, L Catterton, fondo di private equity che tra i suoi azionisti comprende Lvmh e il Groupe Arnault, ha acquistato una quota di maggioranza di Birkenstock, azienza tedesca famosa per i suoi sandali. I termini economici della trattativa non sono stati resi noti. Gli analisti valutano il brand di footwear circa 4 miliardi di euro. Ad accompagnare il fondo nell’operazione sono state alcune delle sue affiliate, tra cui Financière agache.