Save The Duck ha ricevuto un finanziamento S-Loan (Sustainability Loan) da parte di Intesa Sanpaolo pari a 3 milioni di euro. Come si legge in una nota, l’operazione, della durata di 72 mesi, prevede due obiettivi di miglioramento in ambito Esg (environmental, social, governance). Il primo è riferito all’introduzione di una politica di approvvigionamento green estesa a tutta la filiera (acquisti, trasporti e forniture energetiche) che si traduce nella preferenza di prodotti e servizi a minor impatto ambientale. Il secondo obiettivo è relativo alla quota di clienti e fornitori coinvolti sui temi della sostenibilità attraverso programmi specifici di promozione della cultura finalizzati al coinvolgimento nell’adozione di pratiche virtuose.
“Questa operazione finanziaria è una conferma ulteriore della bontà del percorso intrapreso da Save The Duck all’insegna della sostenibilità a 360°, che ci auguriamo possa essere d’esempio anche per altre aziende attive nei mercati più diversi”, ha commentato il founder e CEO del brand italiano di piumini 100% animal free Nicolas Bargi.
Save The Duck, prima azienda fashion italiana ad aver ottenuto il riconoscimento B Corp, non è l’unica ad aver intrapreso questo percorso. Tra gli altri si contano per esempio Tod’s, che sottoscritto un accordo di finanziamento con un pool di banche coordinato da Intesa Sanpaolo per un importo complessivo massimo di 500 milioni; H&M, che ha emesso un sustainability bond da 500 milioni di euro; ma anche Chanel, Adidas, Burberry, Vf Corporation, Moncler, Prada.