L’online spinge i conti di Under Armour che batte così le stime nel quarto trimestre dell’anno, arrivando a chiudere la seduta di Borsa di ieri con un titolo in rialzo del 6,96 per cento. Nel Q4, il brand di sportswear ha infatti registrato ricavi per 1,4 miliardi di dollari (circa 1,15 miliardi di euro), in flessione del 3% sull’anno precedente, ma superiori all’1,27 miliardi attesi dagli analisti Refinitiv.
Nello specifico, il canale wholesale ha riportato ricavi per 662 milioni (-12%), mentre il direct-to-consumer è cresciuto dell’11% a 655 milioni, grazie anche al +25% dell’e-commerce. A livello di mercati, il Nord America ha visto ricavi a 924 milioni (-6%), mentre il business internazionale è cresciuto del 7% a 448 milioni. In quest’ultimo, l’Emea ha registrato una flessione dell’11%, mentre Asia-Pacific e America Latina sono cresciute rispettivamente del 26% e 2 per cento. L’utile per azione adjusted è stato di 12 centesimi, contro la perdita di 7 centesimi attesa dal mercato.
Per quanto riguarda l’intero anno fiscale, Under Armour ha visto i propri ricavi scendere a 4,5 miliardi (-15 per cento). Il wholesale è diminuito del 25% a 2,4 miliardi, mentre il direct-to-consumer è aumentato del 2% a 1,8 miliardi, con notevole spinta da parte dell’e-commerce (+40%), il quale è andato così a rappresentare il 47% del giro d’affari di questo canale. Non a caso, a partire dalla seconda metà di quest’anno, come annunciato a fine 2020, Under Armour dovrebbe iniziare a tagliare tra i 2-3 mila partner wholesale, soprattutto in Nord America, così da spingere sul proprio business diretto. Un processo che, come specificato dal CEO Patrik Frisk, dovrebbe durare circa 2/3 anni. In ogni caso, secondo i calcoli, alla fine del 2022 il brand dovrebbe comunque continuare ad avere circa 10mila partner.
I ricavi a livello geografico hanno visto l’America a 2,9 miliardi (-19%) e il business internazionale a 1,4 miliardi (-4%), con flessioni del 4% in Emea, dell’1% in Asia Pacific e del 16% in America Latina.
La perdita è stata di 549 milioni, contro l’utile di 92 milioni del 2019.
Per quanto riguarda l’outlook del 2021, i ricavi dovrebbero aumentare a un tasso percentuale high-single-digit, mentre l’utile operativo è atteso nella forchetta dei 5-25 milioni, contro la perdita operativa di 613 milioni del 2020. Per quanto riguarda il trimestre in corso, il brand si aspetta ricavi in aumento del 20%, spinte soprattutto dalle vendite full price, contro il +17,65% atteso dagli analisti.