Analizzare la condizione, lavorativamente parlando, delle minoranze nel fashion americano e quali sono gli aspetti su cui lavorare per migliorarla. È questo, in sostanza, l’obiettivo del ‘The State of Diversity, Equity & Inclusion in Fashion Report’ frutto della partnership tra Pvh e il Cfda. Le parti hanno iniziato a collaborare già un paio d’anni fa, e nel 2019 avevano pubblicato un primo studio intitolato ‘Insider/Outsider’.
Secondo lo studio, che ha intervistato oltre mille lavoratori di 41 diverse aziende, circa il 60% degli intervistati è del parere che le proprie società abbiano intrapreso delle azioni concrete riguardanti le tematiche inerenti alla diversità, all’uguaglianza e all’inclusione. Inoltre, il 78% ritiene che la propria realtà lavorativa dia valore alle ‘differenze’ che ciascuna persona contribuisce a portare sul luogo di lavoro.
Per contro, però, il 50% delle persone di colore intervistate sostiene che una carriera nella fashion industry non sia ugualmente accessibile a tutti i candidati qualificati, e circa 1 su 5 mette in dubbio il fattore meritocrazia. Inoltre, i dipendenti neri segnalano una maggiore inaccessibilità all’industria della moda (68%), contro una percentuale del 37% riportata dai dipendenti bianchi. Sempre a proposito di inaccessibilità, la percentuale è del 51% per quanto riguarda i lavoratori Lgbtq+ e del 41% per i lavoratori eterosessuali.
Il Cfda e Pvh hanno quindi identificato sei aree chiave di opportunità su cui le realtà fashion dovrebbero lavorare, ovvero consapevolezza, accesso, promozione, sostegno, compensazione e appartenenza.
In generale, secondo lo studio, affinché ci siano dei veri cambiamenti le azioni devono essere intraprese a livello individuale (per esempio, il 52% degli intervistati ha affermato di non denunciare comportamenti parziali), aziendale (per esempio essere inclusivi a livello di lavoratori, fornitori, stakeholders in generale e comunicazione), e a livello dell’industria in generale (con azioni intraprese a livello di influencer, associazioni, scuole, agenzie).