Il canale retail in Asia sostiene i conti di Salvatore Ferragamo nell’ultimo trimestre dell’anno, periodo nel quale i ricavi, “in miglioramento rispetto ai nove mesi”, come puntualizzato nella nota riguardante i dati preliminari per il 2020 del gruppo, hanno registrato un calo del 20,4% a tassi di cambio correnti.
Nel periodo la performance nell’area Asia Pacifico ha subito un calo dell’11,2% a tassi di cambio costanti, risentendo “dell’andamento negativo del canale wholesale in particolare nel travel retail, che maggiormente ha risentito degli effetti della pandemia”, mentre “la performance del canale retail è stata positiva”. I negozi diretti in Cina hanno infatti registrato un aumento delle vendite pari al 33,9% a tassi di cambio costanti (sempre nel Q4). Allo stesso modo, hanno contribuito anche i negozi a Taiwan (+12,9% a tassi di cambio costanti) e in Giappone (+2,9% a cambi correnti e +1,3% a tassi di cambio costanti).
Anche le altre aree geografiche, nel periodo, hanno registrato una flessione, ovvero Emea (-34% a tassi di cambio costanti), Nord America (-26,6% a tassi di cambio correnti e -27,5% a cambi costanti), Centro e Sud America (-10,7% a cambi correnti e -2,5% a cambi costanti).
Considerando i ricavi per canale distributivo, sempre nel quarto trimestre, il retail ha subito una flessione del 13,7% (-13,2% a tassi di cambio costanti), con un andamento like-for-like del -16,4% e con il contributo del canale e-commerce del +61,1% a tassi di cambio costanti. Il canale wholesale ha invece registrato un calo del 33,8% (-32,9% a tassi di cambio costanti).
Nell’anno, i ricavi si sono attestati a quota 916 milioni di euro, in calo del 33,5% a cambi correnti e del 33,4% a cambi costanti. Il retail ha subito una contrazione del 29,2 per cento, mentre il wholesale è stato impattato maggiormente, riportando una flessione del 41,7 per cento.
A livello geografico, tutte le aree hanno subito un calo, ovvero Europa (-42,5% a 199,7 milioni), il Nord America (-39,4% a 192,6 milioni), il Giappone (-24,5% a 89,4 milioni), l’Asia Pacifico (-25,5% a 381 milioni) e il Centro e Sud America (-35,6% a 53 milioni). In questo contesto, “l’intero Continente Asiatico rappresenta pertanto oltre il 50% delle vendite totali del gruppo per l’intero anno”.
Negli scorsi giorni anche altri player del gruppo hanno reso noti i dati relativi al 2020, tra questi si contano, per esempio, Tod’s, il cui fatturato preliminare consolidato annuale ammonta a 637,2 milioni di euro a cambi correnti, -30,4% rispetto all’esercizio precedente, e Lvmh, la cui divisione fashion & leather goods ha registrato un calo dei ricavi pari al 5% (-3% a livello organico) a quota 21,2 miliardi.