Lvmh archivia il 2020, l’anno della pandemia di Covid-19, mettendo a segno ricavi a 44,7 miliardi di euro, in flessione del 17% sul 2019 (-16% a livello organico). Una performance che ha registrato un lieve miglioramento durante l’ultimo quarter, quando il colosso di Bernard Arnault ha riportato un calo di ‘appena’ il 3% a livello organico, contro il -7% del Q3, il -38% del Q2 e il -17% del Q1. Il profitto da operazioni ricorrenti è stato di 8,3 miliardi, in flessione del 28 per cento.
Nell’anno appena concluso, la divisione fashion & leather goods ha registrato un calo dei ricavi pari al 5% (-3% a livello organico) a quota 21,2 miliardi, una performance su cui hanno pesato i lockdown imposti per diversi mesi in più zone del mondo. In ogni caso, a partire dalla seconda metà dell’anno il gruppo ha iniziato a registrare un rimbalzo delle attività, con una crescita organica in doppia cifra in entrambi i trimestri, con la Cina e gli Stati Uniti che hanno ripreso la propria corsa a partire rispettivamente da aprile e luglio. Nel quarto trimestre, la differenza organica rispetto al 2019 è stata del +18 per cento (+12% nel Q3). Nell’anno, il profitto da operazioni ricorrenti è stato di 7,2 miliardi (-2%).
A proposito dei diversi brand del gruppo, “Louis Vuitton – si legge in una nota – è stata in grado di trasformare e rivitalizzare molto rapidamente le sue relazioni con i clienti tramite un servizio digitale efficiente e di alta qualità”. Inoltre, “Christian Dior ha dimostrato un notevole slancio e ha guadagnato quote di mercato in tutte le regioni grazie alla sua eccezionale creatività. La borsa Lady Dior è diventata un’icona globale, le collezioni donna di Maria Grazia Chiuri e le sfilate uomo di Kim Jones hanno riscosso un enorme successo”. A ciò si aggiungono gli altri marchi di moda, che “hanno mostrato una solida resilienza durante l’anno, in particolare Loewe con le creazioni di JW Anderson, Celine con le creazioni di Hedi Slimane, Fendi e Marc Jacobs“.
La divisione Watches & Jewelry ha invece riportato, nell’anno, una flessione del 24% (-23% a livello organico) a 3,3 miliardi, con un calo nel quarto trimestre contenuto in un -2 per cento. “Bulgari è stata molto reattiva e ha rapidamente approfittato della forte ripresa in Cina”, si legge. “L’anno 2021 – aggiunge la nota – segna il benvenuto nel gruppo della prestigiosa gioielleria americana Tiffany“.
“Lvmh ha mostrato una notevole capacità di resilienza in merito alla crisi sanitaria senza precedenti che il mondo ha vissuto nel 2020”, ha commentato il chairman e CEO Bernard Arnault. “Le nostre Maison hanno dimostrato grande agilità ed energia creativa nel continuare a dare vita ai sogni dei nostri clienti attraverso un’esperienza digitale unica, rafforzando così ulteriormente la loro desiderabilità”. Inoltre, “la nostra attenzione per l’innovazione dinamica è stata accompagnata da un forte impegno per l’ambiente, la sostenibilità e l’inclusione”.
“In un contesto che rimane incerto, anche con la speranza che il vaccino ci faccia vedere uno spiraglio per la fine della pandemia, siamo fiduciosi che Lvmh sia in una condizione eccellente per la ripresa che il mondo desidera nel 2021 e per rafforzare ulteriormente la nostra leadership nel mercato globale del lusso”.