Blackwood Fashion Investments Limited, il fondo inglese che aveva depositato un’offerta per rilevare Corneliani, fa retromarcia. A renderlo noto è la stessa azienda di Mantova, il cui cda, impegnato in un programma di riorganizzazione e rilancio della società nel contesto di una procedura di concordato preventivo, ha preso atto che Blackwood ha ritirato l’offerta “in quanto non in grado di supportarla con le adeguate evidenze e garanzie richieste”.
La retromarcia si aggiunge a quella delle altre offerte. È sempre la stessa Corneliani che scrive: “Lo scenario ancora negativo del settore moda e le particolari difficoltà del comparto dell’abbigliamento formale maschile non hanno permesso di finalizzare positivamente le interlocuzioni con i potenziali investitori che in questi mesi si sono avvicinati alla Corneliani per valutare l’opportunità di investimento nella Corneliani. La società ha approfondito e sta tuttora sondando ogni possibile alternativa al fine di salvaguardare il patrimonio umano e industriale del gruppo pur operando in un contesto di difficoltà aggravato a livello nazionale ed internazionale dal persistere degli effetti negativi dalla pandemia Covid-19 tuttora in corso”.
L’azienda di menswear ha in parallelo deliberato di presentare al Tribunale di Mantova istanza di proroga del termine per il deposito del concordato preventivo (originariamente previsto per il 15 gennaio) funzionale a valutare, possibilmente nel contesto del consiglio di amministrazione convocato per il 13 gennaio, le alternative a disposizione nel migliore interesse di tutti gli stakeholder, con particolare attenzione ai lavoratori ed ai creditori.
Nelle scorse settimane, indiscrezioni di stampa davano Marco Boglione, presidente e fondatore di BasicNet, tra i pretendenti per l’acquisizione, ma non si hanno informazioni ulteriori. Il manager avrebbe fatto visita all’azienda il 5 gennaio, confrontandosi con Giorgio Brandazza, AD di Corneliani.
Nel frattempo, spiega la Gazzetta di Mantova, i lavoratori sono tornati “in mobilitazione tra presidio e scioperi a sorpresa”, mentre Corneliani ha dato il via al cosiddetto “scarico produttivo”, con il graduale svuotamento della fabbrica a partire dal reparto taglio, in vista del “completamento il mese prossimo della già venduta collezione Primavera-Estate da consegnare ai negozi, nonché dell’inizio (il 25 gennaio) della campagna vendite per il prossimo Autunno-Inverno”.