I consumi di abbigliamento peggiorano ad ottobre. Lo afferma l’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-Ey che ha evidenziato un calo complessivo del 24,7% rispetto all’anno scorso, in peggioramento sul -13,5% di settembre. Il progressivo annuo 2020 vs 2019 si attesta così a -33,5 per cento. Una situazione che è “in decisivo peggioramento per effetto delle restrizioni adottate in ottobre con le chiusure dei centri commerciali nei week-end”, come riporta la nota.
Nello specifico, l’abbigliamento ha riportato una flessione pari al 26,5% che si confronta con il -12,9% registrato a settembre. La ristorazione, invece, ha registrato un calo del 27,2% mentre il non food del -12,2 per cento.
A livello di canale, il più penalizzato è il travel che, per via dell’assenza di turisti e viaggiatori, ha registrato una flessione del 64,6 per cento. Seguono, poi, le high street (-31,3%), i centri commerciali (-26,5%), e gli outlet (-16,3 per cento).
“Le vendite dei settori retail non-food e ristorazione hanno dimostrato di essere fortemente legate alle misure di limitazione dell’apertura dei punti vendita, mentre il consumatore ha dimostrato che, ove possibile, vuole ritornare a spendere e ad avere una vita sociale”, ha commentato Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy Ey. “Per il mese di novembre prevediamo cali differenziati a seconda del tempismo delle regioni nell’adottare le misure restrittive alle varie attività commerciali. Per fare un esempio, già ad ottobre si registrano 20 punti di differenza nella ristorazione tra il canale peggiore, high street -39%, e il migliore, outlet -19 per cento”.