Alzare i prezzi per tutelare i margini contro le inevitabili ricadute connesse alla pandemia Covid-19. È questa la motivazione che spinge le maison del lusso a rivedere al rialzo i propri listini e che, nello specifico, ha spinto Chanel ai rincari per la seconda volta in un anno. La notizia è stata diffusa da Reuters, cui il big del lusso ha spiegato che i recenti aumenti dei prezzi sono “la conseguenza di significative fluttuazioni del tasso di cambio tra l’euro e alcune valute locali”, senza fornire ulteriori dettagli.
Lo scorso maggio, ricorda sempre l’agenzia, Chanel aveva già optato per un incremento dei prezzi di borse e altri piccoli articoli in pelle, in tutto il mondo, tra il 5 e il 17 per cento.
“Questi aggiustamenti – ha precisato la griffe parigina in una nota a Reuters – vengono effettuati in tutti i Paesi in cui è necessario e sono la garanzia che gli articoli Chanel vengano venduti a livelli di prezzo equivalenti in tutto il mondo”. Quest’ultima dinamica è particolarmente importante in un momento in cui i viaggi internazionali sono molto limitati.
Secondo Flavio Cereda, analista di Jefferies, anche altri i brand dell’alto di gamma potrebbero presto attuare dei ritocchi simili ai loro listini, per evitare che l’emergenza sanitaria eroda ulteriormente i margini 2020.
Il lusso, del resto, ha già dato prova di forza all’inizio dell’estate, quando, dopo Louis Vuitton e, appunto, Chanel, anche Gucci aveva alzato i prezzi nella forchetta tra il 5-9% in mercati quali l’Italia, la Gran Bretagna e la Cina. Anche in quel caso a dare la notizia era stata Reuters, partendo dalla comparazione dei costi di alcune borse simbolo come i modelli Dionysus e Zumi.
A luglio, poi, anche Salvatore Ferragamo ha rivisto al rialzo, in una forchetta fra il 5% e il 7%, i prezzi di diverse proposte. I cambiamenti sono stati applicati in tutte le aree geografiche.
Infine, sempre in estate, un’intervista a Wwd, Patrizio Bertelli, numero uno del gruppo Prada, aveva inquadrato l’aumento dei prezzi come scelta inevitabile: “Le recenti complessità logistiche e produttive ci hanno costretti ad alzare i listini per recuperare rispetto all’aumento dei costi organizzativi e quelli di materiali grezzi. In ogni caso sono aumenti contenuti, a una cifra”, ha dichiarato l’AD della fashion house italiana.