Pioggia di offerte per Kidiliz. Il player francese specializzato in abbigliamento per bambini è dallo scorso mese in amministrazione controllata e ora, come riporta l’edizione francese di Fashion Network, le associazioni di categoria temono molti licenziamenti all’interno del gruppo da 2.600 dipendenti, di cui quasi 1.500 in Francia. “Una certezza: ci saranno molti licenziamenti per motivi economici”, hanno indicato in un comunicato i sindacati Cfdt, Cfe-Cgc e Cgt. Nelle scorse settimane Filcams Cgil aveva reso noto che sarebbe in bilico anche il destino occupazionale di oltre 600 impiegati italiani distribuiti su una rete di circa 150 negozi, principalmente a marchio Z, sparsi in tutto il Paese.
Oltre a Z il gruppo ha oggi in portafoglio 13 marchi, tra cui le licenze per l’apparel kidswear di Kenzo e Paul Smith.
Secondo la testata d’Oltralpe, in seguito a un incontro aziendale sono state presentate più di venti offerte pubbliche di acquisto per il gruppo, dal 2018 di proprietà dei cinesi di Semir. Secondo fonti vicine all’operazione, l’offerta principale proviene da Id Kids, azienda cui fanno capo i marchi Jacadi Paris, Okaïdi e Obaïbi, che propone di trattenere 615 persone. A Kidiliz sarebbe interessato anche il diretto competitor Cwf, licenziatario di luxury brand come Boss, The Marc Jacobs, Chloé, Givenchy e proprietario delle label Carrément Beau e Billieblush. Il player tratterrebbe però appena 200 impiegati. La società Générale pour l’Enfant, di Montreuil, propone invece di riassumere quasi la metà delle 640 persone attive nella rete italiana di Kidiliz.
Ad essere maggiormente a rischio sarebbe il sito della Loira che impiega 230 persone, la maggior parte delle quali lavora per Z. Kidiliz ha chiuso il 2019 a quota 380 milioni di euro con ebitda pari a -23 milioni.