Puntare su aggregazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, sostenibilità, credito e finanza. Sono questi i cinque pilastri sui quali Assopellettieri scommette per rilanciare le imprese del settore che, nei primi mesi del 2020, è rimasto durante colpito dalla pandemia di Covid-19. “Voglio lanciare un messaggio positivo, abbiamo bisogno di reagire e non possiamo aspettare: dobbiamo rafforzare la nostra Associazione e lavorare insieme per superare le difficoltà”, ha affermato Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri, in occasione degli Stati Generali della Pelletteria Italiana. “L’Associazione, attraverso la sinergia con Ice-Agenzia, Simest e Maeci, punta ad offrire soluzioni concrete per il rilancio delle imprese del comparto fornendo risposte alla crisi di liquidità, di mercato e di prodotto”. In particolare, “con Simest attraverso l’erogazione di finanziamenti particolarmente vantaggiosi e con Ice-Agenzia mediante iniziative pensate per facilitare il processo di internazionalizzazione”. Assopellettieri, “attraverso la digitalizzazione di Mipel e l’iniziativa Miss Bag si propone inoltre come soluzione per dare la possibilità di intercettare mercati”.
“Ice-Agenzia e Maeci continuano ad accelerare i servizi utili alle piccole medie imprese e confermano le nuove edizioni degli eventi fieristici di settembre/ottobre in Italia”, ha spiegato il presidente di Ice-Agenzia Carlo Ferro. “Prosegue ma rafforzato, l’incoming di buyer internazionali da Paesi prevalentemente intra UE. Nuovo è l’evento Silent Mipel Showroom, una versione post Covid del tradizionale Mipel showroom che si svolgerà in un centro espositivo nel cuore commerciale di Seoul in grado di collegarsi alla fiera virtuale e alla vendita online dei prodotti”. Va poi menzionata “la piattaforma b2b che metterà in contatto le imprese con gli operatori dei mercati esteri, assicurando incontri da remoto, esposizioni autonome e business work”.
Un aiuto concreto, come spiegato da Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, arriva anche dal Governo. “Il patto per l’export, recentemente siglato dal ministro Di Maio, si basa su sei pilastri specifici declinati principalmente su due concetti: rafforzare il Made in Italy sui mercati internazionali e aumentare l’internazionalizzazione dell’intero distretto economico italiano. Si tratta di comunicazione, formazione, e-commerce, sistema fieristico, promozione integrata e finanza agevolata. Quest’ultima è il cuore pulsante della riforma: abbiamo stanziato 900 milioni di euro, di cui 300 a fondo perduto. Il 70% delle risorse è destinato a piccole e medie imprese”.
“Il nostro ruolo è quello di agevolare le imprese nel percorso di internazionalizzazione sia con investimenti diretti all’estero che con la gestione di fondi statali come il Fondo 394”, ha spiegato Mauro Alfonso AD di Simest Spa. “Abbiamo fatto delle evoluzioni di questo strumento che va a incidere su 7 misure fondamentali”. La prima è relativa alla partecipazione a fiere e mostre riservata alle pmi, “per cui l’importo finanziabile è fino a un massimo di 150mila euro”; la seconda “propone programmi di inserimento su mercati extra Eu finanziando l’apertura di strutture commerciali permanenti, l’importo massimo finanziabile sia per le pmi che per le aziende di qualsiasi dimensione è stato elevato da 2 milioni e mezzo 4 milioni di euro”.
A ciò si aggiungono gli studi di fattibilità che “sono un altro strumento finanziabile purché collegati a investimenti esteri: l’importo massimo è fino a 200mila euro per gli investimenti commerciali e 350mila per investimenti produttivi”. Poi, “abbiamo la possibilità di finanziare programmi di assistenza tecnica con i quali sosteniamo la formazione del personale nelle iniziative di investimento estero, fino a un massimo di 300mila euro. Il temporary export manager e il temporary digital export manager sono figure che possono essere finanziate con il Fondo 394, fino a un massimo di 150 mila euro”. Anche in tema di e-commerce “possiamo contribuire supportando le aziende attraverso l’utilizzo di marketplace o piattaforme proprie fino a un massimo di 450 mila euro”. L’ultimo strumento è “la patrimonializzazione delle pmi esportatrici, il cui tetto massimo finanziabile è stato elevato da 400 a 800 mila euro. Siamo in grado di svolgere velocemente le procedure per l’assegnazione e dare risposta in una 30ina di giorni, bypassando le garanzie del sistema del credito e potendo accedere a un tasso dell’0,085%. È possibile inoltre fare ricorso a una quota di finanziamento a fondo perduto”.