L Catterton rivuole Seafolly. L’azienda australiana produttrice di costumi da bagno, rilevata nel 2014 dal braccio finanziario di Lvmh, L Capital, e poi integrata nel portafoglio di L Catterton Asia, era entrata in amministrazione lo scorso giugno, a causa del “rovinoso impatto finanziario generato dalla pandemia di Covid-19”. Ora l’amministratore KordaMentha, società di consulenza e investimenti, ha affermato che L Catterton è stato scelto come miglior offerente per il brand, di cui, tra l’altro, è anche il maggior creditore per 27 milioni di dollari australiani (circa 16,4 milioni di euro) su un debito totale di 63 milioni di dollari, come riporta Wwd.
“Sono stato travolto dal livello di interesse e di competizione per accaparrarsi uno dei più riconoscibili brand australiani”, ha commentato l’amministratore Scott Langdon. Secondo l’azienda, infatti, erano oltre 80 le parti interessate.
L’accordo deve essere comunque approvato il prossimo 3 agosto.
Il brand di costumi è l’ultimo di una serie di realtà messe in ginocchio in questo periodo. Tra le altre si contano, per esempio, la divisione Uk di Victoria’s Secret, Accessorize, la divisione Uk di Diane von Furstenberg, Naf Naf, Debenhams, Camaïeu, Neiman Marcus, J. Crew.