Sostenibilità, innovazione, creatività. Sono questi i capisaldi di Progetto 62, la nuova iniziativa lanciata da Colombo Industrie Tessili per puntare al mondo del lusso. Fondata nel 1962 a San Fermo della Battaglia da Piero Colombo e sua moglie Anita, oggi l’azienda è guidata dalla seconda generazione, composta da Stefano e Massimo Colombo, figli dei fondatori e rispettivamente interpreti della nuova visione commerciale-organizzativa e creativa della realtà italiana. Forte di una filiera verticale, che parte dal filo e arriva fino al prodotto finito, realizzando tessuti nella fascia da medio ad alta, l’azienda conta una cinquantina di dipendenti e tre divisioni principali: Colombo, marchio trasversale che interpreta, in chiave moderna, disegni classici; Its Artea, marchio destinato prettamente all’outerwear; MarioBoselliJersey, brand che si rivolge al mercato del lusso grazie a tessuti a maglia e anche a navetta, accoppiature, laminazioni, jacquard a tutto campo e disegni e lavorazioni esclusive.
Proprio con il Progetto 62, come anticipato, “vorremmo consolidare e migliorare la nostra presenza nel lusso, rivolgendoci, con questa iniziativa, alla fascia alta e altissima del mercato”, ha spiegato a Pambianconews Massimo Colombo. Il debutto avverrà il prossimo settembre grazie a un team creativo guidato dal designer Arman Avetikyan, che vanta esperienze lavorative nel mondo della moda. Come anticipato, gli elementi cardine dell’iniziativa saranno la creatività, che si esplicherà attraverso le collaborazioni con giovani designer, scuole di moda e artigiani; l’innovazione, grazie a collaborazioni con partner importanti per la creazione di trattamenti all’avanguardia sui tessuti; e la sostenibilità, che trova la propria attuazione nella sezione ‘palindromo’. Quest’area prevede, per esempio, la possibilità di lavorare con il recupero dei tessuti dando nuova vita agli scarti industriali.
La sostenibilità, più in generale, è un focus importante per l’azienda da 6,5 milioni di fatturato. “Ciò che vorremmo fare, un passo alla volta, è creare una catena di sostenibilità che attraversi la nostra gestione dall’inizio alla fine, sia dal punto di vista del prodotto che di ‘pensiero’, per esempio acquistando la giusta quantità di materie prime in base alla produzione, senza generare stock che poi devono essere smaltiti, ridurre gli scarti al minimo, e laddove possibile avere un’economia circolare già all’interno del nostro processo”, ha specificato Colombo. L’azienda, inoltre, conta la certificazione Gots (Global Organic Textile Standard), il più stringente standard internazionale per la produzione sostenibile di prodotti tessili realizzati con fibre naturali, e sta lavorando all’ottenimento della Fsc (Forest Stewardship Council) che ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati.