Il taglio del wholesale, il sostegno alle vendite a prezzo pieno, l’investimento sul digitale e un lavoro instancabile sulla creatività. Sono state queste le direttive strategiche del gruppo Prada negli ultimi due anni e le stesse che, secondo quanto dichiarato dal numero uno Patrizio Bertelli in un’intervista a Wwd, sosterranno la fashion house anche nella fase post-Covid. “Sebbene questa emergenza sanitaria ci abbia costretto a rivedere una serie di priorità a breve termine, la nostra strategia a lungo termine non è cambiata – ha spiegato il patron del gruppo Prada a Wwd -. Non veniamo meno alla scelta di rinunciare a politiche di sconto né a quella di snellire il canale wholesale, un percorso già intrapreso prima della crisi Covid-19, concentrandoci sullo sviluppo della nostro store network diretto e sull’e-commerce. Il nuovo scenario, con il deterioramento della solvibilità di molte controparti, ha accelerato questo processo”. Scelta inevitabile, invece, quella di aumentare i prezzi: “Le recenti complessità logistiche e produttive ci hanno costretti ad alzare i listini per recuperare rispetto all’aumento dei costi organizzativi e quelli di materiali grezzi. In ogni caso sono aumenti contenuti, a una cifra”.
A livello di mercati, Prada registra oggi la ripresa della Cina e dell’Asia, con vendite in progressione double digit, destinate a confermate il trend positivo anche nei prossimi mesi, mentre gli Stati Uniti accusano il protrarsi dell’emergenza sanitaria e l’aggravamento della crisi dei department store, che però restano un riferimento importante per i consumi a stelle e strisce. Attualmente, si legge sulla testata Usa, gli impianti produttivi del gruppo e quelli dei partner e fornitori sono in piena attività. L’imprenditore non vede dunque rischi significativi di calo del volumi di produzione. A beneficiare di investimenti significativi, di recente, è stato l’e-commerce, oggi in grado di offrire una shopping experience “accattivante e in linea con le aspettative del mercato” e in crescita “a tripla cifra”.
Nel 2015, Prada aveva proposto di anticipare le sfilate femminili a luglio, quindi un mese dopo il menswear, individuandovi il timing corretto per far debuttare le collezioni in store il gennaio successivo. La proposta, tuttavia, non era stata accettata, spiega Bertelli, perchè il tempo tra passerelle uomo e donna risultava troppo ristretto. L’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown hanno imposto la valutazione di nuovi tempi per la moda e per i suoi format di presentazione: “Spero che le diverse camere della moda – ha dichiarato Bertelli – insieme alle altre istituzioni nei vari Paesi si accordino sui calendari in modo da ottimizzare la presenza di modelli, buyer e giornalisti. È necessario che i brand si accordino su questo tema”.
A settembre, Prada parteciperà, con un format ancora da definire, alla Digital Fashion Week della Camera Nazionale della Moda di Milano. “Sono certo – ha concluso Bertelli – che le opportunità fornite dalla piattaforma digitale per la presentazione delle collezioni rimarranno un appuntamento fisso anche nelle prossime edizioni, tenendo però presente che l’elemento fisico della presentazione di una nuova collezione rimarrà centrale”.