Seafolly entra in amministrazione. L’azienda australiana produttrice di costumi da bagno, rilevata nel 2014 dal braccio finanziario di Lvmh, L Capital, e poi integrata nel portafoglio di L Catterton Asia, ha comunicato la decisione affermando che la causa è da ricondursi al “rovinoso impatto finanziario generato dalla pandemia di Covid-19”. In qualità di amministratore è stata scelta la società di consulenza e investimenti KordaMentha, la quale ha affermato che l’attività, per il momento, proseguirà normalmente, e che il processo per vendere il business inizierà nell’immediato. “Data la qualità del marchio e la sua reputazione, ci sarà inevitabilmente un alto livello di interesse per l’acquisto dell’azienda”, ha commentato Scott Langdon di KordaMentha. Il brand conta attualmente 44 negozi in Australia e 12 in giro per il mondo.
Il brand di costumi è l’ultimo di una serie di realtà messe in ginocchio in questo periodo. Tra le altre si contano, per esempio, la divisione Uk di Victoria’s Secret, Accessorize, la divisione Uk di Diane von Furstenberg, Naf Naf, Debenhams, Camaïeu, Neiman Marcus, J. Crew.