Amazon ha istituito una unità contro i crimini di contraffazione. Il colosso Usa, dunque, aumenta gli sforzi per ‘ripulire’ immagine e posizionamento. Dopo la notizia della causa congiunta con Valentino contro i falsi della maison venduti sulla sua piattaforma, Amazon ha annunciato la nascita della nuova Counterfeit Crimes Unit, volta a individuare e a denunciare i venditori di prodotti contraffatti che violano la legge e le politiche della società di Seattle.
Si tratterà di un team globale e interdisciplinare composto da ex procuratori federali, investigatori esperti e data analyst, coordinato, scrive Il Sole 24 Ore, da Cristina Posa, per oltre 12 anni procuratore federale presso il Dipartimento di Giustizia statunitense e con alle spalle una consolidata esperienza in cybercrime e crimini contro la proprietà intellettuale, oltre a collaborazioni anche con le autorità di giustizia italiane. Il team opererà capillarmente attraverso diverse squadre, una per gli Stati Uniti, una per l’Asia e una per l’Europa.
“Ogni contraffattore è avvisato che sarà ritenuto responsabile nella massima misura consentita dalla legge, indipendentemente da dove tenti di vendere i propri prodotti contraffatti o da dove si trovi”, ha dichiarato Dharmesh Mehta, vicepresidente Customer Trust and Partner Support di Amazon.
Il colosso dell’e-commerce fa sapere che nel 2019 ha investito oltre 500 milioni di dollari e impiegato oltre 8mila dipendenti per combattere le frodi, inclusa la contraffazione. Nello stesso anno, le attività messe in campo hanno portato al blocco di più di 6 miliardi di inserzioni sospette e alla sospensione di più di 2,5 milioni di account di sospetti venditori malintenzionati prima che fossero in grado di mettere in vendita un prodotto.