Su un totale di 170 dipendenti, oltre cento lavoratori della sede di Roberto Cavalli a Osmannoro hanno dato la preadesione al piano sociale (licenziamento con corresponsione da 8 a 11 mensilità, a seconda dell’anzianità di servizio). Solo in 54 lasceranno invece la sede fiorentina alla volta della Lombardia, trasferendosi a Milano. È questo quanto ha fatto sapere l’azienda nella giornata di ieri a margine dell’incontro coi sindacati al tavolo di crisi della Regione Toscana. Il trasferimento avverrà il primo settembre.
All’incontro, in videoconferenza, hanno partecipato i portavoce della Roberto Cavalli, in orbita a Damac dall’anno scorso, i sindacati e Gianfranco Simoncini, consigliere del governatore della Toscana Enrico Rossi per le tematiche inerenti il lavoro.
“La sede fiorentina dell’azienda – hanno dichiarato Femca Cisl e Filctem Cgil Firenze all’agenzia di stampa Adnkronos – scompare, si perde un enorme patrimonio professionale e umano, oltre a una risorsa per il territorio”.
Regione e Comune hanno preso atto anche dell’accordo stipulato fra sindacati e azienda per sostenere i lavoratori che hanno scelto di non trasferirsi. Un accordo “apprezzabile”, ha sottolineato Simoncini, ma al quale dovrebbe ora seguire un confronto per supportare i disagi cui andranno incontro anche i lavoratori che dovranno spostarsi fuori regione.
Simoncini ha inoltre chiesto garanzie per quanto riguarda l’indotto sul territorio, ottenendo la conferma che i rapporti in atto resteranno in piedi. “Regione e Comune – conclude Adnkronos – hanno poi auspicato che il sito produttivo di Osmannoro possa, dopo la cessazione dal primo di settembre della attività di Cavalli, tornare ad essere sede di attività produttive, manifestando la disponibilità a lavorare per favorire questa possibilità che potrebbe portare nuova occupazione”.