Amazon e la maison romana Valentino intentano una causa congiunta contro quattro soggetti con sede a New York: Buffalo, Kaitlyn Pan Group, LLC e Hao Pan. La motivazione è la falsificazione delle scarpe ‘Valentino Garavani Rockstud’ e la messa in vendita dei prodotti illeciti sull’e-shop di Kaitlyn e sulla piattaforma di Jeff Bezos, in violazione delle politiche di Amazon e dei diritti di proprietà intellettuale di Valentino. In linea con le precedenti controversie congiunte, Amazon darà tutti i proventi di questa causa a Valentino.
Nonostante il colosso dell’e-commerce abbia chiuso l’account del venditore Kaitlyn Pan lo scorso settembre, inviando molteplici notifiche di violazione e un ordine di cessare e desistere, il marchio ha continuato a importare, distribuire, vendere e offrire prodotti illeciti. Come se non bastasse, ha anche tentato di richiedere un marchio statunitense per le sue scarpe contraffatte ‘Valentino Garavani Rockstud’, violando palesemente e volontariamente la proprietà intellettuale del brand italiano di lusso.
Parallelamente al costante impegno di Amazon per proteggere il proprio store da frodi e abusi (nel solo 2019, ha investito oltre 500 milioni di dollari e impiegato oltre 8mila dipendenti), Valentino ha attivato un sistema di sorveglianza doganale ed enforcement per tutelare i suoi diritti di proprietà intellettuale con un focus specifico sugli Stati Uniti. Grazie alla collaborazione con le autorità doganali americane, negli ultimi 3 anni ha potuto così ottenere il sequestro di oltre 2.000 prodotti realizzati in contraffazione dei suoi marchi. Inoltre, a livello di online brand protection, ha attivato un sistema di sorveglianza delle piattaforme online che ha portato alla rimozione di oltre 7mila annunci sui vari marketplace, di oltre 360 website e oltre mille profili sui social media che ponevano in vendita prodotti che senza autorizzazione riproducevano i marchi e i design di Valentino.