Remo Ruffini non ha dubbi: “La ripartenza deve essere il più presto possibile, ma anche il più sicura possibile perché non possiamo rischiare di tornare in questa situazione”. Questo il parere del presidente e AD di Moncler sull’attuale emergenza sanitaria che ha investito il mondo e l’Italia. Il manager ha rilasciato una video intervista al Corriere della Sera avvalendosi di uno dei mezzi più utilizzati durante i giorni del distanziamento sociale, la diretta Instagram.
“Per noi lombardi è una situazione unica nel mondo, forse solo New York sta vivendo una situazione sanitaria così grave cui farà seguito l’incertezza economica che potrebbe essere altrettanto drammatica. Da soli non possiamo farcela, il sistema deve essere molto snello, senza burocrazia e molto veloce. L’aiuto deve essere immediato altrimenti non dà alcun tipo di vantaggio”, dichiara Ruffini riferendosi ai decreti statali. “La manovra è consistente, oggi è arrivato il decreto e credo che qualcosa ci sia. Non l’ho ancora letto tutto, ma senza non andiamo da nessuna parte. I proclami servono a poco, bisogna agire in tempi brevissimi con aiuti consistenti per tutti: partite iva, imprenditori, artigiani”, continua il manager ricordando di essere stato tra i primi a chiudere azienda e boutique dando priorità alla salute dei propri dipendenti.
Il patron di Moncler riflette anche sull’importanza che i turisti comportano per la moda: “Nel mondo del lusso le persone che viaggiano coprono il 40% del fatturato. Sarà difficilissimo per il mercato europeo che ha sempre vissuto molto del turismo, magari meno per la Cina. Il custom relation management sarà stravolto, bisogna tener presente e curare anche il cliente locale. L’anno scorso Milano ha avuto quasi 1 milione di turisti al mese, quando riapriremo non ci saranno più”.
Ruffini racconta dell’ottima reazione dei cinesi dopo la fine del lockdown e della necessità di fare sistema: “Il consumatore cinese ha voglia di novità ed è tornato subito nei negozi, nelle strade, sempre prestando attenzione alla sua salute. L’Italia è fortissima, se iniziassimo a collaborare di più potremmo attrarre ancora più consumatori. Abbiamo una produzione che copre a 360° tutta la filiera, tecnicamente siamo super forti, ma dobbiamo iniziare a lavorare tutti insieme”.
Per la prossima campagna vendita il manager prevede l’utilizzo di presentazioni digitali. La tecnologia è già un supporto essenziale per il lavoro di progettazione delle collezioni attualmente in sviluppo, ma avverte: “Il 3D sta aiutando moltissimo, ma la sarta che sdifetta è essenziale. Benissimo lo smart workiing, ma per tante funzioni serve la manualità, non possiamo stare troppo in questa situazione”.