Il futuro anticipato dal film ‘Blade Runner’ è sempre più vicino. Tommy Hilfiger sembra essere tra le griffe più immerse nella realtà digitale grazie allo sviluppo della progettazione 3D che da alcuni anni caratterizza il processo creativo delle collezioni. Oggi il brand americano del gruppo Pvh è pronto a implementare ulteriormente l’impiego di tecnologia all’avanguardia trasformando i suoi show itineranti in qualcosa di inedito: “Cerchiamo di digitalizzare completamente quell’aspetto della value chain per dare vita a sfilate virtuali”, ha dichiarato a Wwd Daniel Grieder, CEO di Tommy Hilfiger Global e Pvh Europe.
“Abbiamo creato degli avatar che assolvono alla funzione di modelli di prova, possiamo anche includerli nelle campagne e nei fashion show. Li usiamo già, ma non li abbiamo ancora utilizzati all’esterno perché stiamo testando e sperimentando internamente”, specifica Grieder. Metodi innovativi rispetto a quelli tradizionali potranno favorire, soprattutto durante l’emergenza Coronavirus, un’alternativa alle pratiche canoniche di presentazione delle collezioni.
Già nel 2015, il gruppo aveva allestito uno show-room digitale all’interno del suo headquarter di Amsterdam per i buyer wholesale e, lo scorso novembre, ha comunicato la volontà di progettare interamente in 3D a partire dalla primavera 2022. Attualmente il 66% dei progetti legati al brand Tommy Hilfiger sono realizzati in 3D e, secondo il manager, entro la fine di quest’anno arriveranno al 100 per cento. I prodotti affidati al design 3D rappresentano una significativa riduzione dei costi in termini di campionari fisici. La digitalizzazione permette inoltre una minuziosa attenzione ai dettagli.