Il Covid-19 ferma anche l’e-commerce, costretto a fermare magazzini e distribuzione per tutelare i dipendenti, nonché a registrare un’impatto della disruption sulle vendite. Secondo quanto riferito dalla Cnn, Yoox Net-a-porter avrebbe avvisato gli utenti della chiusura temporanea dei centri di distribuzione e della sospensione dei servizi negli Stati Uniti, in Europa e in Medio Oriente. “Vogliamo fare tutto il possibile per proteggere i nostri colleghi, la nostra community e i nostri clienti”, ha spiegato il player dell’e-commerce moda in una e-mail. Proseguono, al momento, le operations in Asia-Pacific.
In tema di sicurezza dei dipendenti, la scorsa settimana l’inglese Asos è finita nel mirino delle associazioni di categoria. Gmb, un sindacato britannico, ha denunciato come Asos “giochi alla roulette russa” con la vita di 4mila dipendenti che lavorano in uno dei suoi magazzini in Inghilterra, con un’alta concentrazione di persone negli spazi di lavoro. Immediata la risposta dell’e-tailer, che ha parlato di false accuse. “In genere – ha spiegato una spokeperson di Asos alla Cnn – abbiamo circa 500 colleghi che lavorano nella nostra struttura di 680mila piedi quadrati (oltre 60mila metri quadri) e abbiamo adottato rigorosi protocolli di social distancing”. Il gruppo fondato da Nick Robertson ha dichiarato di voler trovare “il giusto equilibrio” tra mantenere il proprio magazzino operativo, per il bene dei dipendenti e dell’economia in generale, e garantire la salute e la sicurezza del personale. Qualora dovesse sospendere le operations, Asos si affiancherebbe, nel Regno Unito, a quanto già annunciato da Next.
La situazione globale legata alla diffusione della pandemia Covid-19 fa inoltre presupporre una riduzione dei ricavi anche per questi gruppi.
Lo confermano le dichiarazioni di Zalando, fashion e-commerce tedesco, che, complici le restrizioni alla vita pubblica nelle aree colpite dal coronavirus, ha notato degli effetti negativi in termini di calo della domanda. “L’azienda – si legge nella nota di Zalando – prevede che la crescita dei ricavi e del gross merchandise volume nel primo trimestre sarà significativamente inferiore al consenso degli analisti dell’11 marzo, nonostante un forte inizio d’anno. L’ebit rettificato sarà inoltre influenzato negativamente dalla minore crescita delle vendite nel primo trimestre e da un’eccezionale svalutazione delle scorte dovuta alla revisione delle aspettative di vendita per la stagione in corso”. Lo scorso 11 marzo gli analisti avevano stimato (in media) per il Q1 ricavi in aumento del 19% e un +22,8% per il gross merchandise volume. Zalando diffonderà ulteriori comunicazioni sul primo trimestre il 16 aprile. I dati finanziari dei primi tre mesi dell’esercizio fiscale saranno invece resi noti il prossimo 7 maggio.