Da oggi le aziende del tessile-moda, secondo l’ultimo decreto varato dal Governo, saranno obbligate a chiudere le porte dei loro stabilimenti. Ma lo stop alle attività produttive non riguarderà tutte le imprese. Confindustria Moda ha chiesto al Governo una deroga per quelle aziende che saranno impegnate nella produzione delle mascherine e altri dispositivi per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Il progetto ‘mascherine made in Italy’ va quindi avanti sotto l’ombrello di Confindustria Moda e Cna Federmoda.
Nei giorni scorsi l’associazione confindustriale del tessile-moda ha lanciato una campagna per la “raccolta” delle candidature delle aziende del tessile-moda per fornire tessuto-non tessuto (Tnt) e riconvertire la produzione in quella di mascherine. Nel contempo anche Cna Federmoda si era attivata con una call analoga verso i propri associati. A PwC Italia, che ha lanciato la call sui social, sono arrivate oltre 300 candidature da parte di aziende italiane. Al progetto ha sta collaborando anche lo Sportello Amianto Nazionale che sta provvedendo alla verifica di disponibilità del tessuto industriale e a strutturare una aggregazione di produttori di TNT (Tessuto non Tessuto).
In seno a Confindustria Moda sono arrivate una sessantina di adesioni da parte di aziende associate e dislocate in tutt’Italia. L’associazione è ora al lavoro per realizzare uno o più modelli di mascherine che otterranno poi la certificazione e i diversi prototipi saranno inviati alle aziende per far partire la produzione.
Il decreto CuraItalia ha previsto lo stanziamento di 50 milioni per sostenere le aziende italiane che vogliono ampliare o riconvertire la propria attività per produrre ventilatori, mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza per l’emergenza epidemiologica Covid-19. Gli incentivi saranno gestiti da Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo, soggetto attuatore per conto del Commissario Straordinario per l’Emergenza Domenico Arcuri, che aprirà lo sportello per la presentazione delle domande domani, 26 marzo e assicura un iter di valutazione snello (massimo 5 giorni). Già nei giorni scorsi il tessile-moda, dalle piccole aziende ai big del lusso, è stato protagonista di una vera e propria mobilitazione per produrre mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale al fine di far fronte alla carenza di tali dispositivi nel paese.
Ottimista il parere di Arcuri, Commissario Straordinario per l’Emergenza: “In pochissimi giorni intorno al sistema moda di Confindustria e di Cna si sono messe insieme e sintonizzate senza rivalità e competizione molte imprese italiane – ha commentato -. Tra tre giorni inizieranno la produzione e pensiamo che in poco tempo copriranno la meta’ del fabbisogno”. All’appello mancano oltre 90 milioni di mascherine al mese.