Secondo Camera Buyer Italia, il Coronavirus, con tutte le sue implicazioni, potrebbe portare a un calo tra il 26-40% delle vendite nell’anno. Come raccontato da Francesco Tombolini, presidente dell’associazione di categoria nata con lo scopo di raggruppare e tutelare i migliori luxury multibrand stores italiani, “tutti i modelli predittivi in nostro possesso oscillano tra un calo del 26% ed il 40 % in meno di vendite, questo dipende da zone, dimensione e categorie (ovviamente stimando una chiusura delle restrizioni al 15 aprile)”. A ciò si aggiunge “una riduzione del margine elevata, forse anche -8 per cento, diciamo in linea con in calo del Pil del primo semestre”. Però, “la cosa che ci preoccupa di più sono le rimanenze”, le quali, tra P/E e A/I, subiranno un incremento del 28 per cento.
“Il decreto del 22 marzo non è facile da interpretare – ha spiegato Tombolini – ma noi proveremo a vendere online, fino a che il sistema va. Stiamo rispettando tutte le regole di sicurezza, e ci teniamo a tenere accesa una piccola luce”. Ad oggi, infatti, si sta lavorando solo con tramite web e “diciamo che stiamo andando al 13% del potenziale acquistato”.
Per via di questa “grande emergenza nazionale”, l’associazione ha elaborato delle proposte per le istituzioni del settore, che riguardano “la defiscalizzazione delle rimanenze P/E 2020 ed A/I 2020, per la defiscalizzazione delle vendite digitali e degli investimenti digitali, per la salvaguardia delle spese di ricerca e per il sostegno e la generazione di un fondo ad hoc per la gestione delle rimanenze. Speriamo che qualcuno le prenda in considerazione. Io ho fiducia nei nostri rappresentanti”, ha concluso Tombolini.