Il Coronavirus ha spento i riflettori dell’edizione di Milano Moda Donna conclusasi ieri, con un giorno di anticipo. Tra gli addetti ai lavori è iniziato a serpeggiare un certo allarmismo a partire da venerdì 21 quando il numero delle persone infette presenti in Lombardia è aumentato.
Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, si è attenuto alle direttive del ministero della Sanità e del Comune di Milano non interrompendo la manifestazione fino a ieri.
Domenica, Giorgio Armani e Laura Biagiotti hanno deciso di sfilare a porte chiuse. “La sfilata – si legge in una nota inviata da Armani – verrà registrata a teatro vuoto, senza stampa e buyer, e verrà trasmessa in streaming sul sito armani.com, Instagram, Facebook. La decisione è stata presa per non esporre ad alcun rischio la salute dei propri ospiti”. “La decisione – fa eco Biagiotti – è stata presa in seguito all’aggravarsi della situazione relativa al Coronavirus nel nostro paese con il fine di non esporre gli invitati a rischi”. Anche Moncler ha fatto sapere che l’istallazione Genius non sarebbe più stata aperta al pubblico, come previsto. Michael Kors ha annullato il cocktail dedicato alla collaborazione con 007.
Altri, in primis Dolce & Gabbana, Boss e Fila, ieri hanno deciso invece di mantenere la sfilata aperta agli addetti ai lavori. L’evento ‘Camera Nazionale della Moda Italiana e Camera Buyer Italia – Fashion Hub Awarding Event’ previsto per ieri sera è stato cancellato, così come ‘Fashion Hub and Emerging Designers Market Day’, in calendario oggi. Le passerelle di Atsushi Nakashima e Alexandra Moura avrebbero dovuto svolgersi stamane a porte chiuse, ma, seguendo le direttive regionali, sono state infine annullate del tutto.
Sempre a causa del Coronavirus, il consiglio di amministrazione di Mido, fiera dedicata all’eyewear che si sarebbe dovuta tenere a Milano dal 29 febbraio al 2 marzo, ha comunicato che l’edizione 2020 verrà posticipata tra fine maggio e la prima metà di giugno. “È una decisione presa nel rispetto della gravità della situazione attuale e in risposta ai nostri espositori e visitatori – ha spiegato in una nota Giovanni Vitaloni, presidente di Mido -. L’evoluzione della crisi sanitaria in atto nel nostro Paese non ci ha lasciato alcun dubbio nella determinante scelta di posticipare l’edizione 2020 di Mido”.