Entro fine giugno Safilo chiuderà l’impianto di Martignacco in provincia di Udine. A comunicarlo è stato lo stesso gruppo italiano dell’eyewear in un incontro a Padova. Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, la chiusura coinvolge 250 addetti. Safilo ha proposto la cassa integrazione straordinaria, mentre non sarebbe previsto il contratto di solidarietà.
“Per lo stabilimento di Longarone – continua Il Gazzettino – i 400 esuberi annunciati alla fine dell’anno scorso potrebbero essere scongiurati dal ricorso ad ammortizzatori sociali, probabilmente in questo caso contratti di solidarietà da attivare mediante un accordo aziendale. L’azienda avvierà un confronto a livello territoriale in tutti i siti coinvolti (sono stati annunciati 50 esuberi anche a Padova) nel piano di ristrutturazione che dovrà concludersi entro il 14 febbraio per poi tornare al tavolo del Ministero dello sviluppo economico”.
Come comunicato dallo stesso gruppo a dicembre, il piano di ristrutturazione al 2024 di Safilo prevede un ridimensionamento delle attività italiane. L’obiettivo è quello di “recuperare crescita della top line e redditività operativa”, andando così a raccogliere i risultati del turnaround iniziato 18 mesi fa dall’amministratore delegato Angelo Trocchia. Sul fronte dell’occupazione, Safilo ha fatto sapere di aver “aperto un tavolo negoziale coi sindacati, allo scopo di individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti sulle persone coinvolte”.