La corsa al ‘tempo zero’ della moda di lusso è una staffetta tra creatività e produzione, tra il mantenimento dei più alti standard qualitativi e l’innovazione continua dei processi. Lo sa bene Mantero, realtà produttiva nata nel 1902 e oggi tra le più rappresentative del serico italiano.
L’azienda comasca vede i suoi 90 milioni di euro di fatturato ripartiti tra i tessuti per l’abbigliamento femminile, gli accessori donna e gli accessori maschili. Gli interlocutori di Mantero sono i più noti brand del lusso. “Rispetto a un passato non troppo lontano – ha raccontato a Pambianco Magazine Lucia Mantero, a capo dello sviluppo prodotto dell’azienda di famiglia –, si registra una vera e propria rivoluzione delle tempistiche di approdo sul mercato. Alle due/tre stagioni classiche si affianca infatti una molteplicità di progetti speciali, dalle capsule tematiche alle produzioni destinate al canale e-commerce, che ci porta a lavorare, sia in termini di sviluppo di un prodotto che di produzione, su più dossier contemporaneamente”. La programmazione diventa quindi un asset fondamentale per le aziende come Mantero, che devono ripensarsi per servire i player del lusso, costretti, a loro volta, a fare i conti con la velocità del fast fashion.
“La maggior parte del nostro business – ha continuato Lucia Mantero – è in esclusiva, il che significa che sviluppiamo il prodotto ad hoc per il cliente, senza per forza partire dalle collezioni che presentiamo alle fiere. Molti brand hanno anche dei programmi sviluppati per mercati ed eventi specifici, che saltano la fase di presentazione ai buyer e vanno direttamente in produzione. I tempi di lavoro si sono ridotti: una frenetica realizzazione di prove che in 48 ore prendono vita attraversando l’intero ciclo produttivo per testare la resa del colore su tessuto; due settimane per lo sviluppo e la consegna di un campionario, e tre settimane per le produzioni. Questo può implicare anche specifiche scelte tecnologiche per ridurre ulteriormente i tempi di sviluppo, come la stampa digitale al posto della stampa tradizionale a quadro”. La stampa serigrafica tradizionale, con quadri di 30 colori, richiede un turno di lavoro di 8 ore per la sola fase di stampa. “Lusso – ha spiegato la manager – vuol dire anche racconto delle lavorazioni che ci sono dietro a un prodotto come un foulard o un tessuto. La stampa tradizionale è ancora la prima scelta di molte maison, ma è il digitale a rispondere alla sfida della riduzione dei tempi, nonchè ai cambiamenti creativi dell’ultimo minuto”. Nella programmazione avanzata delle fasi di lavoro si inserisce anche il controllo dell’impatto ambientale. L’ultima iniziativa di Mantero in termini di sostenbilità è un filato di seta 100% rigenerato, Resilk, nato dagli scarti dei processi produttivi, solitamente destinati all’abbattimento.